Storia del CAI e norme principali
Il CAI, Club Alpino Italiano, fa parte degli organi dell’amministrazione centrale indiretta in materia di turismo; nasce come club privato, ad opera di Quintino Sella, nel lontano 1863, ma cento anni dopo, nel 1963 (Legge 91/1963), diventa ente pubblico non economico, mentre tutte le sue strutture periferiche (Sezioni, raggruppamenti regionali e provinciali) sono soggetti di diritto privato. Le sue funzioni sono molto importanti perché riguardano il benessere complessivo delle nostre montagne.
Le sue funzioni sono state ampliate con la Legge 776/1985, e sono le seguenti:
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realizzazione, manutenzione e gestione dei rifugi alpini e dei bivacchi d’alta quota di proprietà del Club alpino italiano e delle singole sezioni, fissandone i criteri e i mezzi;
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tracciamento, realizzazione e manutenzione di sentieri, opere alpine e attrezzature alpinistiche;
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diffusione della frequentazione della montagna e organizzazione di iniziative alpinistiche, escursionistiche e speleologiche;
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organizzazione e gestione di corsi d’addestramento per le attività alpinistiche, sci-alpinistiche, escursionistiche, speleologiche, naturalistiche;
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formazione di istruttori
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organizzazione e gestione, tramite l’Associazione guide alpine italiane, di corsi di preparazione professionale, per guida alpina, aspirante guida o portatore, guida speleologica, nonché corsi di formazione professionale per esperti e rilevatori del servizio valanghe;
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organizzazione di idonee iniziative tecniche per la vigilanza e la prevenzione degli infortuni nell’esercizio delle attività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, per il soccorso degli infortunati o dei pericolanti e per il recupero dei caduti;
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promozione di attività scientifiche e didattiche per la conoscenza di ogni aspetto dell’ambiente montano;
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promozione di ogni iniziativa idonea alla protezione ed alla valorizzazione dell’ambiente montano nazionale
Scarica in pdf le leggi principali che regolano il CAI: Legge 91/1963 e Legge 776/1985