Campeggio libero: si, no, forse…cerchiamo di fare chiarezza
Campeggio libero: si, no, forse…cerchiamo di fare chiarezza
Posso montare la tenda in quel posto? Posso sostare con il camper in questo parcheggio? Sono frequenti le domande di questo tipo sul nostro sito, ed allora cerchiamo di rispondere facendo un po’ di chiarezza su un argomento solo apparentemente facile.
Eh sì, domande di questo tipo sorgono spontanee, pensando ad una scampagnata con gli amici nei nostri bellissimi boschi, a due passi da Milano…Rispondere però non è facile, soprattutto non è possibile dare una risposta che sia valida per tutti i posti, dal momento che la normativa è affidata alle Regioni, che spesso delegano o hanno delegato le Province, che a loro volta hanno delegato i Comuni.
C’è poi da fare subito una distinzione tra campeggi e bivacchi, così come fa la legge: sono campeggi le “strutture ricettive che, prevalentemente, offrono ospitalità in piazzole attrezzate alla sosta e al rimessaggio di tende o di altri mezzi di pernottamento mobili di proprietà di turisti ” (questa la definizione che si trova nella Legge Regionale n. 27 del 1 ottobre 2015) mentre per bivacco si intende una “sosta all’aperto, di breve durata e per lo più notturna, di truppe in movimento, o di gruppi di persone in viaggio, durante una lunga marcia”. Quando si pianta la tenda per dormire in spiaggia e poi la si smonta l’indomani mattina, non si fa campeggio ma, al massimo, campeggio libero o bivacco.
In linea generale possiamo dire che la Lombardia a livello regionale ha elaborato la legge sul turismo 27/2015 che NON vieta il bivacco, si limita a stabilire che “L’allestimento di campeggi all’interno di parchi regionali è consentito solo se compatibile con le previsioni dei piani territoriali di coordinamento dei parchi stessi, conforme al piano del parco e al relativo regolamento e previo nulla osta dell’ente gestore reso ai sensi e nei termini previsti dall’art. 13 della legge 6 dicembre 1991, n. 394 “.
A livello regionale, dunque, non ci sono impedimenti a mettere la tenda per dormire, specialmente se è di notte e per un periodo di tempo limitato al riposo notturno.
A livello comunale però dobbiamo fare attenzione, perché ogni Comune può emanare una specifica ordinanza e vietare sia campeggi e bivacchi all’intero dei propri confini.
Ad esempio, la sindaca di Tradate ha vietato, con l’ordinanza comunale n. 112 del 2013, di fare campeggi bivacchi e accampamenti all’interno delle aree pubbliche e private aperte al pubblico, per esigenze di sicurezza.
NEL COMUNE DI VARESE È PROIBITO IL BIVACCO E L’ACCENSIONE DI FUOCHI AL DI FUORI DELLE AREE AUTORIZZATE ALLO SCOPO
Anche nel Comune di Varese si legge del divieto di “esercitare il campeggio o dimorare in tende, veicoli, baracche o ripari di fortuna, su terreni pubblici o privati, o comunque in qualsiasi luogo non espressamente destinato o autorizzato a tale scopo” in questo regolamento disponibile sul sito del Comune , così come anche del divieto di accendere fuochi al di fuori delle aree previste a tale scopo (dunque, la grigliata senza che ci sia l’apposito cartello che lo consenta NON è possibile farla!). Più precisamente riportiamo la norma, presente nel regolamento di polizia urbana di Varese: “Al fine di prevenire situazioni di pericolo, al di fuori degli spazi espressamente dedicati allo scopo o senza autorizzazione, è vietato effettuare accensioni anche potenzialmente pericolose con energia elettrica, fuochi o altro, gettare oggetti accesi e liquidi infiammabili”.
Anche il Comune di Castronno ci va giù piuttosto perentorio, vietando non solo il campeggio libero, ma imponendo anche ai proprietari di aree su cui si manifesta il fenomeno, di vigilare e avvisare entro due giorni gli organi di Polizia. Ecco i termini esatti della questione (qui il link all’intero regolamento comunale, da scaricare in formato .doc):
1. In tutte le aree pubbliche e private del territorio comunale, è vietata l’effettuazione di qualsiasi specie di campeggio mediante camper e/o roulotte e attendamento, fuori dalle aree appositamente attrezzate; è inoltre vietato ai possessori di veicoli attrezzati con serbatoi di recupero delle acque chiare e luride, in transito o durante la sosta nel territorio del Comune, di effettuare lo scarico di dette acque fuori delle aree predette.
2. Qualora non esistano o non risultino disponibili le aree di cui al comma precedente e comunque in caso di inconvenienti igienico-sanitari, le Forze dell’ordine sono tenute a dare immediata esecuzione ad eventuali provvedimenti di sgombero con le modalità più opportune, compresa la rimozione dei veicoli, in modo da assicurare l’allontanamento delle persone e dei veicoli con la massima efficacia e rapidità.
3. E’ fatto obbligo dei proprietari delle aree di vigilare al rispetto delle predette situazioni, denunciando tali fenomeni alle Forze dell’Ordine locali o statali entro due giorni dall’occupazione stessa; gli stessi proprietari di aree interessate dagli insediamenti dovranno porre in essere ogni intervento idoneo ad impedire ulteriori occupazioni, secondo le prescrizioni dettate dagli uffici comunali competenti.
La stessa decisione drastica è stata presa anche dal Sindaco di Gavirate, dal momento che si stava registrando un’affluenza spropositata di carpfisher appostati sul Lago di Varese con tende e altri mezzi provvisori di pernottamento, abbandonando rifiuti senza la minima considerazione per l’ambiente e per i residenti.
Non è da meno il Comune di Castelveccana, che comprende le bellissime Fornaci, meta spesso e volentieri di raduni di individui non troppo rispettosi del bene pubblico e della civile convivenza, e che per questo motivo ha esplicitato nel suo regolamento interno il divieto di sosta per camper, roulotte, furgoni, tende per il pernottamento, sugli spazi pubblici di tutto il territorio comunale.
Dunque, se l’intenzione è quella di fare campeggio libero (con tutte le conseguenze del caso) deve essere ben noto il fatto che la Polizia urbana della maggioranza dei comuni può elevare contravvenzioni fino a 500 euro, se il regolamento comunale lo prevede.
Per non incorrere in spiacevole situazioni, si consiglia, qualora si avesse l’intenzione di piantare la tenda in un bel posto in riva al lago o in cima a qualche amena collina, di informarsi preventivamente nel Comune di riferimento se tale iniziativa è possibile.
Se poi volete fare una cortesia a tutta la comunità del web, potete segnalare nei commenti la risposta che vi hanno dato i Comuni diversi da quelli citati in questo articolo.