Canonica di Brezzo di Bedero, le tre absidi che dominano la collina

Canonica di Brezzo di Bedero, le tre absidi che dominano la collina

Si tratta di una delle chiese più suggestive del Lago Maggiore, anche per la sua posizione su un poggio circondato da boschi e prati e case canonicali.

Probabilmente venne fondata prima del XII secolo, c’è chi dice in epoca romana, come sembrano suggerire i frammenti di una lapide latina del VI secolo incastrati nella navata. La canonica era anche una pieve, poteva cioè amministrare il Battesimo, ed è per questo che ha un impianto grandioso fatto da 3 navate e ben 3 absidi.
Per Canonica si intende una chiesa dove ha sede il canonico, o un gruppo di canonici, cioè preti che possedevano terreni agricoli e che alternavano all’ufficio sacerdotale alcuni momenti di vita comune con i laici. Si differenziano dai monaci per il fatto di essere alle dirette dipendenze del Vescovo. Ecco perché, in riferimento a questa chiesa di Brezzo, si può usare indifferentemente il termine Canonica o Collegiata.
La parte più bella e originale della chiesa si trova a livello delle absidi, dunque delle parti “finali” dell’edificio, mentre la facciata è stata (purtroppo) rifatta con criteri discutibili nell’Ottocento, con l’inserimento di intere parti in cemento in uno stile “neoromanico” che nelle intenzioni doveva impreziosire la facciata, considerata troppo spoglia per i gusti dell’epoca.
Anche la serie di archetti ciechi che corre lungo tutto il perimetro dell’edificio risale ad epoche diverse ed ha lo stesso intento decorativo e non è escluso che la presenza di grandi superfici lasciate grezze sia dovuta all’intenzione di intonacare, successivamente, tutto l’insieme (per fortuna non è stato fatto!).
Più interessanti sono appunto le tre absidi orientate ad est ritmate da lesene semicircolari di colore diverso con capitelli scolpiti, ancora originarie e più tipicamente romaniche. Gli archetti pensili che corrono lungo tutto il profilo ingentiliscono l’insieme. Le finestre, che adesso si vedono chiuse, un tempo illuminavano la chiesa ben più di adesso. Una pratica del tardo Cinquecento fu quella di chiudere molte delle finestre absidali per consentire l’affrescatura delle pareti interne centrali.
La Chiesa ha subìto un importante e valido restauro negli anni Settanta, intervento che ha permesso il rifacimento dell’antica copertura a capriate lignee che, meglio delle volte in muratura, dà slancio alla navata centrale. Per rispetto della storia dell’edificio si è scelto però di non alterare il resto della struttura che, ripetiamo, è il frutto di più interventi apportati nel corso dei secoli secondo stili e logiche diverse. Nella navata settentrionale è stato ricoverata una scultura che probabilmente faceva parte dell’antico pulpito: rappresenta gli Evangelisti con l’Aquila di San Giovanni al centro, l’Angelo di San Matteo e il Toro di San Luca. Nel catino absidale è presente una affresco cinquecentesco con Cristo in mandorla, circondato dagli evangelisti e gli angeli che suonano la tromba del Giudizio universale.

La Canonica è un punto di riferimento per gli amanti della musica antica liturgica, dal momento che custodisce degli antichi codici sul canto ambrosiano e ospita un organo del Settecento, ancora perfettamente funzionante. Ogni anno si organizzano concerti di musica sacra per mantenere viva la tradizione organistica del territorio.
A pochi passi dalla Chiesa è rimasto intatto un prato con dei cascinali che fa da cornice naturale al Presepe Vivente che raduna folti gruppi di fedeli e curiosi nel periodo natalizio, da trent’anni a questa parte.