Maga l’11 febbraio 2021 festeggia Missoni: “È il centenario della nascita”
Maga l’11 febbraio 2021 festeggia Missoni: “È il centenario della nascita”
L’11 febbraio 2021, in occasione del centenario della nascita di Ottavio Missoni, al Museo Maga di Gallarate viene riallestito lo Spazio degli Arazzi. Come mai Missoni è ospitato in un museo d’arte? Per capire il perché, ripercorriamone la storia con l’aiuto delle informazioni presenti nel sito ufficiale http://www.archiviomissoni.org/
L’11 febbraio 2021 ricorre il centenario della nascita di Ottavio Missoni, che si è sempre descritto come un “pigro fortunato” che è riuscito a essere nel posto giusto al momento giusto. Abbiamo come il sospetto che non sia esattamente così…Ottavio sorriderebbe. Vareseguida vuole festeggiarlo con un affettuoso elenco di tutte le attività che finiranno sui libri di storia dell’arte che leggeranno i nostri nipoti.
Gallarate è un riferimento importante nella geografia dei Missoni, per avere ospitato prima i laboratori di maglia e poi per avere accolto, presso le gallerie del suo museo cittadino, i primi arazzi intesi come vere e proprie opere d’arte. A pochi chilometri, ricordiamo che c’è Sumirago, che è ancora oggi il cuore della base produttiva e commerciale dell’impero Missoni (dove tra l’altro abbiamo un outlet con proposte interessanti provenienti dalle collezioni degli anni precedenti).
“Pensa con le righe quante cose puoi raccontare” – diceva così Ottavio Missoni, in un’intervista, a chi gli domandava da dove nascesse la sua creatività, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, e portata avanti dalla terza generazione dei Missoni.
Un’idea tanto semplice quanto fortunata, quella che venne a Rosita Missoni negli anni ’50, di realizzare con le maglie variopinte, prodotte nei loro laboratori a Gallarate, dei veri e propri tessuti da cui ricavare dei capi di abbigliamento e non solo scialli e sciarpe.
I primi tessuti in maglia sono i loro, sono dei Missoni, e sono talmente vivaci nei colori, da piacere subito, sin dalle prime vetrine alla Rinascente di Milano, sin dalle prime sfilate “alternative” organizzate alla Permanente e poi alla Fiera di Milano.
I due coniugi hanno sempre ammesso – con un’umiltà e una spontaneità davvero rari – di non avere inventato niente: alla base, non hanno fatto altro che prendere spunto dalle popolazioni antiche e dai contadini e pastori delle campagne. Dagli egiziani ai peruviani, c’è della “missonità” diffusa, nello spirito della decorazione, nell’uso dei colori delle terre, nella combinazione di materiali, colori e forme diverse.
Ci piace ricordare Ottavio Missoni che ammette, sempre con il sorriso e la semplicità che lo caratterizzavano, che il titolo di “Cavaliere del Lavoro” (nel 1993, si veda la cronistoria più avanti) lo avrebbero dovuto dare a Rosita, e non a lui. Scherzando, ha detto: “Beh a lei va il merito di aver fatto lavorare Ottavio Missoni!” (Fonte: Intervista a Ottavio Missoni per Capital regia Illy Colzani – Youtube) . Una dimostrazione di amore e di rispetto incondizionato verso la sua compagna, che nel corso di più di 50 anni è riuscito nell’intento di tenere unite casa e bottega, di creare un’impresa di successo ma anche di avere creato e mantenuta unita una famiglia, via via più numerosa.
“Io ho già detto ai miei figli, che possono tenersi tutto, l’importante però è che vadano d’accordo. Piuttosto, se non riescono a stare bene nell’azienda, meglio che la vendano. Io ormai lascio tutto a loro”. L’ennesima dimostrazione dell’apertura mentale di Ottavio Missoni, che nel corso di tutta la sua vita non ha fatto altro che assecondare i suoi interessi e le sue attitudini, prima impegnandosi – e ottenendo risultati incredibili – nell’atletica – e poi nell’azienda di maglieria della moglie – senza mai montarsi la testa. Una semplicità che fa parte anche della moglie, che in diverse interviste ha ammesso di detestare i presuntuosi e di apprezzare le cose semplici della vita, prima tra tutte, la vista del Monte Rosa al mattino, appena alzata.
A chi ha chiesto a Ottavio Missoni se si ritenesse più un artigiano o più un artista, lui rispondeva: “Che sia arte o artigianato, lo devono dire gli altri, non certo io. Le mostre che ho fatto, le ho realizzate grazie ad amici a cui ho semplicemente passato le mie cose. Io mi considero un artigiano”.
La storia, invece, lo sta consacrando come un artista. Ecco le tappe principali del percorso di Ottavio Missoni, a 100 anni dalla sua nascita.
MISSONOLOGIA IN SINTESI
Le storie di Ottavio e Rosita Missoni sono intrecciate, esattamente come i fili di lana delle loro maglie, a realizzare un patchwork di infinita meraviglia e di celebrazione del colore. Ripercorriamone le tappe principali, ponendo l’accento sui traguardi artistici raggiunti con esposizioni e retrospettive dei lavori di Ottavio e di Luca Missoni. I premi per la carriera sono infiniti e sono tutti indicati con precisione di dati e luoghi sul sito ufficiale dell’archivio Missoni.
1921
L’11 febbraio 1921, a Ragusa, nasce Ottavio Missoni. È figlio di una contessa e di un capitano, e a 7 anni si trasferisce a Zara e in seguito a Trieste e a Milano.
1931
Rosita Jelmini nasce nel 1931 a Golasecca, in provincia di Varese. I genitori lavorano nella fabbrica di famiglia che realizza scialli e tessuti ricamati.
Anni ’30 e ’40
Prima della guerra, Ottavio partecipa a diverse gare internazionali di Atletica Leggera conquistando diverse medaglie d’oro.
Durante la 2 guerra mondiale, combatte in Africa e viene fatto prigioniero dagli inglesi.
Dopo la fine della guerra, Rosita si diploma al Collegio Rosetum di Besozzo, mentre Ottavio non completerà mai gli studi. Ottavio comincia a lavorare per un’azienda di maglia a Trieste ma continua a gareggiare – per la Società Ginnastica Gallaratese, con la quale va alle Olimpiadi.
1948
Si tratta di un anno chiave nella storia dei due, perché è l’anno in cui si incontrano, a Londra: Ottavio è lì per partecipare alle Olimpiadi, Rosita per perfezionare l’inglese. Tre anni dopo si sarebbero fidanzati, e nel 1953 sposati. Si trasferiscono a Gallarate dove rilevano un laboratorio di maglieria.
Anni ’50
Nascono i tre figli: Vittorio (1954), Luca (1956) e Angela (1958).
1958
In vetrina alla Rinascente espongono i loro primi abiti, che cominciano a essere fotografati e ad apparire sulle pagine delle riviste di moda.
Anni ’60
Sono anni di sperimentazione su nuovi macchinari e su nuovi filati, soprattutto sul rayon-viscosa che sarà una delle loro fibre preferite. Anna Piaggi, la giornalista talent scout di Milano, li supporta e scrive pagine entusiaste per i loro lavori sulla rivista “Arianna”. A New York, Rosita incontra Emmanuelle Kahn, giovane stilista francese a cui propone una collaborazione.
1966
Prima sfilata a Milano al Teatro Gerolamo. La sfilata è quasi una performance, con le mannequin che non solo sfilano ma si prestano a fare giochi di ombre molto scenografici che catturano l’attenzione del pubblico e della stampa.
1967
Prima copertina su Arianna.
Prima sfilata a Palazzo Pitti a Firenze, che occupa le pagine dei principali rotocalchi di moda anche grazie ad una piccola “provocazione” voluta da Rosita, far sfilare le modelle con le maglie ma senza il reggiseno sotto. Mentre a Parigi, Yves Saint Laurent lancia il nude-look, a Firenze si grida allo scandalo e i Missoni non vengono più invitati. Poco male, perché la coppia decide di organizzare la sfilata a Milano alla Piscina Solari, facendo sfilare le mannequin tra poltrone gonfiabili e ciabattine di gomma.
1968
Intanto Parigi e New York si stanno accorgendo di loro. È nel corso di una delle loro visite, che incontrano Diana Vreeland che pronuncerà una frase diventata famosa: “Chi dice che i colori sono 7? Ci sono anche i toni!”. Nel 1970 a New York viene aperta la prima boutique Missoni.
Anni ’70
Gli americani si inventano la definizione dello stile Missoni come “put together” e i buyers sono in visibilio, ma Ottavio e Rosita non cedono alle lusinghe delle metropoli, e preferiscono consolidare le loro radici nel Varesotto, a Sumirago, acquistando un terreno da cui si può ammirare il Monte Rosa.
“Per lavorare in un luogo considerato ideale per trascorrere i weekend… Semmai in città si va per il weekend” – dice Ottavio.
I personaggi chiave della moda internazionale cominciano a fare tappa a Milano, che si appresta a diventare una capitale della moda internazionale insieme a Parigi e a New York. Nel corso della trasferta milanese, in agenda mettono sempre una visita alla tenuta dei Missoni a Sumirago, che si fanno conoscere per l’estrema ospitalità e l’approccio tutto italiano dell’accoglienza in famiglia.
1971
Nasce il primo patchwork di Missoni, su indicazione di Anna Piaggi. Giornalisti e critici d’arte cominciano a parlare dei lavori di Missoni come vere e proprie opere d’arte, a volte di sapore Art Deco, a volte con reminiscenze etniche, a volte con suggestioni provenienti dall’arte astratta e contemporanea.
1973
Il ‘Patchwork Missoni’ si trova da quest’anno al Metropolitan Museum of Art di New York, conferito da Bill Cunningham. Altri ‘Missoni’ si trovano al Museum of Fine Arts di Dallas e al Museum of Costume di Bath in Inghilterra.
Nasce la prima collezione di biancheria per la casa.
1974
Mentre le più importanti riviste di moda salutano Missoni come uno degli stilisti italiani più importanti al mondo, a settembre del 1974 Renato Cardazzo rende omaggio al lavoro di Ottavio allestendo a Venezia una Mostra Personale alla Galleria d’Arte Il Naviglio in cui espone i suoi tessuti come quadri.
1976
Si apre la boutique Missoni di Milano.
1978
Retrospettiva allestita alla Rotonda di Via Besana a Milano. La mostra ottiene uno straordinario successo e a ottobre viene ospitata a New York nel Whitney Museum of American Art che per la prima volta accetta di esporre ‘Moda’ nelle sue prestigiose sale.
A Trieste Ottavio espone i suoi tessuti alla Galleria Torbandena.
1980
Viene presentato a New York il profumo ‘Missoni’.
Inizia la collaborazione per lo studio degli interni delle automobili del Gruppo Fiat.
1981
Mostra c/o la Galleria del Naviglio a Milano dei patchwork di Ottavio che Guido Ballo battezza ‘nuovi arazzi’. Renato Cardazzo scrive: “Missoni non è una fabbrica, non è uno stilista, ma semplicemente un artista”. Per l’interessamento di Arnaldo Pomodoro, i nuovi arazzi vengono esposti in una mostra personale all’ ‘Art Museum’ dell’Università di California a Berkeley.
1981
Prima collezione di tessuti d’arredamento prodotta dalla T & J Vestor di Golasecca
1982
Ottavio allestisce mostre di arazzi a Monaco al Haus der Kunst, a Stoccolma alla Galleria Blumenthal.
1985
Viene lanciata Missoni Sport, una seconda linea di sportswear, prodotta e distribuita da Malerba sotto la direzione creativa di Luca Missoni.
1986
In giugno il Presidente della Repubblica Italiana conferisce a Rosita l’onorificenza di ‘Commendatore al Merito della Repubblica Italiana’.
1988
In maggio il Presidente della Repubblica Italiana conferisce a Ottavio l’onorificenza di ‘Commendatore al Merito della Repubblica Italiana’.
In settembre si inaugura la mostra di arazzi ‘L’emozione della materia’ al Museo delle arti applicate di Zagabria.
1989
In gennaio la mostra degli arazzi ‘L’emozione della materia’ è allestita alla Galleria Collegium Artisticum di Sarajevo e in marzo al Museo Civico di Belgrado.
1990
Costumi di AFRICA – Missoni per i Mondiali di Calcio Italia ’90
1991
Gli arazzi di Ottavio sono esposti per la prima volta in Giappone, alla Yurakucho Asahi Gallery di Tokyo.
1992
Oliviero Toscani ritrae la famiglia Missoni come soggetto per una ‘storica’ campagna pubblicitaria.
Premio Moda 1992 del ModeWoche – Germania
1993
Il 2 giugno il Presidente della Repubblica Italiana conferisce a Ottavio l’onorificenza di ‘Cavaliere al Merito del Lavoro’.
1994
‘Premio Pitti Immagine’
Per l’occasione Pitti Immagine organizza la mostra ‘Missonologia’, una grande retrospettiva tematica con più di 100 capi esposti presenti nel loro archivio, che si terrà al Ridotto del Teatro della Pergola.
Viene pubblicato da Electa l’omonimo volume, un libro destinato a diventare un documento della storia della moda e del costume italiano di questi ultimi quarant’anni.
Alcuni abiti ‘storici’ della fine degli anni Sessanta in maglia di rete rigata vengono scelti da Germano Celant per la mostra ‘Italian Metamorphosis 1943-1968’ al Guggenheim Museum di New York.
In ottobre la mostra ‘Missonologia’ viene ampliata ed allestita negli spazi del Museo Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano.
1995
In giugno la Civica Galleria di Arte Moderna di Gallarate ospita la mostra ‘Ottavio e Rosita Missoni Story’, un tributo da parte della città dove ebbe inizio la loro attività di successo.
In dicembre la Japanese Nagoya Fashion Association mette in scena una riedizione della ‘Missonologia’ al Nagoya City Museum.
1996
Una mostra chiamata ‘Opera’ è creata per il Sezon Museum di Tokyo. Per questo evento, Luca Missoni allestisce uno spazio multisensoriale che si sviluppa in diciotto stanze.
Missoni partecipa alla mostra “New Persona/New Universe” alla Biennale di Firenze con l’installazione ‘Tra le righe’ di Luca Missoni.
1998
In luglio Missoni presenta una nuova linea chiamata ‘M Missoni’, prodotta e distribuita su licenza da Marzotto.
Esce il libro ‘Missoni’ firmato da Mariuccia Casadio per la collana ‘Made in Italy’ curato da Samuele Mazza e pubblicato da Leonardo Editore.
2000
Nasce www.missoni.it.
2003
In occasione dei 50 anni di attività Missoni allestisce una grande sfilata retrospettiva a Milano.
Da settembre il Mode Museum di Anversa (MOMU) in occasione della Mostra ‘Genovanversaeviceversa’ a cura di Angelo Figus, dedica per sette mesi il lounge d’ingresso a Missoni con un’installazione che comprende gigantografie di tessuti, illustrazioni, foto, e proiezioni video della maison.
2004
In aprile durante il Salone del Mobile la Missoni Home è tra i protagonisti dell’evento ‘Dining Design’, un ambiente ristorante ideato dall’architetto Adam Tihany che propone a Rosita Missoni di allestire lo spazio con i vari complementi della collezione.
Si inaugura alla fine di ottobre al Museo della Moda e del Costume di Brescia la mostra ‘Missoni e Tiziano. Colore e luce dal Rinascimento veneziano alla moda del ‘900’.
2005
In febbraio in occasione dell’Expo Universale 2005 ad Aichi (Giappone) Luca Missoni cura l’allestimento dello spazio espositivo della Regione Friuli Venezia Giulia all’interno del Padiglione Italia sul tema “Armonia delle Diversità”. L’opera è esposta permanentemente nell’atrio del Palazzo della Regione di Udine.
In luglio nell’ambito dell’8^ Biennale Giuliana d’Arte al Palazzo Regionale dei Congressi di Grado (Gorizia) viene allestita la mostra “I colori di Missoni” in cui sono esposti arazzi e disegni di Ottavio Missoni.
2006
In Febbraio viene inaugurata dai Musei Provinciali di Gorizia, nel settecentesco Palazzo Attems-Petzenstein, la mostra ‘Caleidoscopio Missoni’ che dura fino a Settembre. Curata da Luca Missoni, la mostra ripercorre l’avventura artistica dei Missoni: in esposizione la collezione personale degli arazzi patchwork di Ottavio Missoni insieme a più di 100 pezzi tra abiti, maglie, oggetti e tessuti di arredo articolati in installazioni dal sensazionale effetto caleidoscopico. La mostra è corredata da uno speciale catalogo in cui per la prima volta si raccoglie l’intera collezione degli arazzi di Ottavio Missoni.
Sempre in Febbraio presso la Galleria Carla Sozzani di Milano viene presentata l’esposizione itinerante della Sedia Serie 7. La famosa sedia di Arne Jacobsen, icona del design, è reinterpretata per l’occasione dai più importanti nomi del design internazionale tra cui Ottavio Missoni.
2008
Nasce la Fondazione Ottavio e Rosita Missoni, per tutelare il lavoro dei due designer imprenditori.
In aprile in occasione del Salone del Mobile apre la mostra ‘Corian Loves Missoni’, progetto di interior design.
2009
A Madrid, mostra ‘Taller Missoni. El Arte del Tejido en Movimiento’.
“L’esperienza del colore: dalle astrazioni al design” presso l’Istituto Europeo di Design.
Angela Missoni inizia una collaborazione con il fotografo Jurgen Teller che, per più stagioni, ritrae come ambasciatore del marchio la famiglia Missoni. L’artista turco Ali Kazma realizza un video-film che rappresenta il processo produttivo di Missoni.
2010
A settembre in occasione della VFNO di Madrid viene esposta la scultura Movimento Classico dell’artista spagnolo dEmo. La statua raffigurante il David di Michelangelo è rivestita con un classico tessuto di maglia a zigzag Missoni.
A novembre Missoni partecipa alla mostra ‘Il Teatro alla Moda‘. Costume di scena. Grandi stilisti’ presso il Museo della Fondazione Roma.
2011
Ottavio compie 90 anni. Rizzoli pubblica il libro ‘Ottavio Missoni: una vita sul filo di lana’
L’Archivio Missoni entra a far parte del Progetto ‘Europeana Digital Library’.
Viene presentata al Mipel di Milano una collezione di valigie in collaborazione con Bric’s.
Missoni partecipa alla Mostra ‘Moda in Italia. 150 anni di Eleganza’ nella splendida cornice della Reggia di Venaria Reale (Torino).
2012
‘Ottavio Missoni. Il genio del colore’ è la mostra scelta dall’Ambasciata d’Italia in Slovenia per aprire il calendario culturale di “Maribor – Capitale Europea della Cultura 2012”. L’esposizione, si sposta poi a Capodistria, Pola, Ragusa (città natale di Ottavio) e Fiume. Il Catalogo è edito da Papiro Art. Per l’occasione è pubblicato anche il libro ‘Storia di Aladino e della lampada incantata’ che illustra la storia di Aladino con 24 opere originali di Ottavio Missoni.
2013
Un anno terribile per la famiglia Missoni, per la morte di Vittorio Missoni prima e di Ottavio dopo pochi mesi.
A settembre Missoni è presente con alcuni pezzi alla mostra ‘Hatology’ a Palazzo Morando, Milano. Curata da Stephen Jones, la mostra vuol essere un omaggio alla giornalista di moda famosa in tutto il mondo, Anna Piaggi (1921-2012), la mostra ripercorre l’originale, eccentrico e stravagante stile di abbigliamento della giornalista.
2014
In aprile Missoni partecipa alla mostra ‘La Moda: The Glamour of Italian Fashion’ al Victoria and Albert Museum di Londra che rappresenta il percorso della moda italiana dal secondo dopoguerra ad oggi. La mostra diventerà itinerante negli Stati Uniti, in Canada e in Cina.
2015
C/o Museo d’Arte MAGA di Gallarate mostra ‘MISSONI, L’ARTE, IL COLORE’ – a cura di Luca Missoni, Emma Zanella (direttrice del MA GA) e Luciano Caramel (Critico d’Arte e Professore Universitario in Storia dell’Arte). Esempio di un connubio tra arte e moda, la mostra è un viaggio sensoriale tra più di cento opere di artisti europei, dai primi anni del Novecento ai giorni nostri.
In maggio Luca Missoni e Angelo Jelmini curano l’installazione all’aeroporto di Malpensa ‘Tra le Righe #2’.
2016
La mostra ‘MISSONI ART COLOUR’ viene riallestita al Fashion and Textile Museum di Londra. A ottobre il Comune di Sesto Calende inaugura la mostra ‘Marc Chagall Ottavio Missoni. Sogno e Colore’ al Museo Archeologico di Sesto Calende, sempre a cura di Luca Missoni
2017
A ottobre Missoni partecipa alla Biennale internazionale del Merletto di Cantù con un merletto realizzato partendo da un disegno iconico Missoni.
A dicembre Missoni partecipa alla mostra ‘Revolution: Recorsa and Rebels 1966-1970’. A cura di Clara Tosi Pamphili e organizzata da Mondomostre / Skira, la mostra già presentata al Victoria and Albert Museum di Londra viene portata a Milano coinvolgendo i Missoni come rappresentanti dello spirito rivoluzionario del periodo in Italia.
2018
In febbraio Missoni partecipa alla mostra ‘Italiana. L’Italia vista dalla moda 1971-2001’. Allestita a Palazzo Reale a Milano e curata da Maria Luisa Frisa e Stefano Tonchi, la mostra intende celebrare, e raccontare la nascita del Made in Italy.
In aprile viene lanciata la nuova linea M Missoni prodotta internamente dal brand e non più su licenza. La direttrice creativa sarà Margherita Maccapani Missoni, figlia di Angela Missoni.
A giugno La famiglia Missoni e FSI (Fondo Strategico Italiano), per conto di FSI Mid-Market Growth Equity Fund, annunciano la sottoscrizione di un accordo relativo all’ingresso di FSI nel capitale di Missoni S.p.A.
A novembre viene proiettato allo Spazio Cinema Anteo di Milano il docu-film ‘Being Missoni. Memories from the Future’.