La donna Gigli, estate 2022, l’abbiamo sognata quando eravamo bambini

La donna Gigli, estate 2022, l’abbiamo sognata quando eravamo bambini
La collezione donna primavera estate 2022 di Romeo Gigli, a firma di Alessandro De Benedetti, è straordinariamente evocativa e ricca di molteplici suggestioni. Ecco la gallery dei modelli presentati alla Milano Fashion week di settembre 2021
Il noto brand è ritornato, da alcuni anni, in Italia, ed è volontà della direzione quella di restituire riconoscibilità e originalità raffinata della firma.
Negli anni ’90, Romeo Gigli era simbolo di esotica eleganza fatta di rasi, broccati e tessuti preziosi lavorati in modo superbo e originale.
De Benedetti – originario di Genova ma attivo in Australia, Giappone e Parigi – restituisce un Gigli dell’immaginario, nella collezione della prossima stagione estiva, declinato in una variante “orientale” da noi europei molto apprezzata, perché vi riconosciamo – almeno noi nati negli anni Settanta e cresciuti a pane e cartoni animati – certe atmosfere di Riyoko Ikeda, l’autrice di Lady Oscar.
Non ci stupisce, allora, ritrovare donne androgine bellissime che nascondono la femminilità sotto stretti bustini, salvo farla esplodere in maniera sorprendente e fresca. Le giacche sono rubate al guardaroba maschile ma vengono indossate sopra camicine in pizzo sensuali e dai colori pastello.
Le pannellature di certe camicie fanno pensare agli origami, tanto è il rigore del taglio e della composizione.
Abbondano le gonne, a forma di tulipano rovesciato e con tasche ampie, dalla vita strizzata, abbondano i corsetti settecenteschi che sono – storicamente – quanto di più sensuale e scabroso si possa vedere all’interno della camera da letto di una dama.
Le maniche a sbuffo prendono vita anche per mezzo di un tessuto cheap e sportivo come il denim, impreziosito dalla pelle.
Da cavaliere a cacciatore, la nostra eroina Gigli è una donna senza tempo, che si muove con disinvoltura a cavallo dei secoli e dei pregiudizi, a testa alta.
I tessuti vengono dalla natura, alcuni hanno origine eco-sostenibile, tutti rafforzano l’intenzione di disegnare una nuova eleganza quotidiana: cotoni puri e misti al lino, sete comasche, mikado, voile leggerissimi, la juta grezza delle doppie baschine e del sottocollo lavorato a mano in frange che si muovono in una danza esotica; il cotone ricamato con minuti trafori floreali che sembra pizzo; la tundra di seta che nella sua rigida ruvidezza sorregge l’ampiezza nobile delle gonne, . Alla stessa intenzione partecipano i colori: il candore del bianco si mischia alla corda e si contrasta col nero profondo, il lime tenue delle pareti di Versailles s’accorda al geranio fluorescente.