L’Uomo Fendi, tra storia e metaverso, inventa nuovi codici espressivi

L’Uomo Fendi, tra storia e metaverso, inventa nuovi codici espressivi
La sfilata Fendi, vista sulla runway di Milano Fashion Week dello scorso gennaio (collezione uomo autunno inverno 2022/23), ha messo al centro il nuovo Dandy, una personalità eclettica, attenta al minimo dettaglio e con un piede già nel futuro con il metaverso
Non esiste un Dandy uguale all’altro, sarebbe una contraddizione in termini. E così, non esiste un look uguale all’altro, sulla passerella milanese di quest’anno della Doppia Effe, che ha fatto camminare personaggi catapultati dalle epoche più diverse con gli accessori più bizzarri e fuori da (questo) tempo , ma indubbiamente elegantissimi nei loro capi di alta qualità sartoriale.


Una funzionalità che viene stravolta, da Silvia Venturini Fendi, con orologi messi sulle Mary Jane di vernice a indicare l’ora che non serve, caldi scampoli di pelliccia a formare fiori spilla che non scaldano, morbide stoffe Vichy e maglie di lana a coste a fasciare borse e bauletti come fossero abiti femminili.
Anche la Peekaboo viene rubata dal guardaroba femminile, per essere trasformata in un gigante shopper strutturato in cuoio e pelle fiore, o proposto in un’inedita variante suede o con lana a quadretti Vichy.

L’unica costante, l’unico punto di riferimento inossidabile ed eterno: il logo Fendi, proposto in tutte le possibili forme e materiali, a partire dalla passerella, visibile grazie alle scenografiche riprese dall’alto, e poi riprodotto sui calzini, sulle borse, sui vestiti, persino sugli orecchini e sui choker.

Fendi una e centomila, moltiplicata all’infinito anche giocando con il monogramma ‘O Lock per catene, pendenti, mocassini e perfino inciso sulle pelli di montone.

Épater la bourgeoisie era lo slogan degli aristocratici sprezzanti e beffardi, di fronte all’avanzare del “ceto medio” così ordinario e prevedibile. Lo stesso sembra dire l’uomo Fendi, che non si lascia modificare dal conformismo di massa, ma persegue una sua personale visione del mondo, originale e, sotto molti aspetti, persino lungimirante e preveggente. Così come Oscar Wilde anticipa la meraviglia moderna per la bellezza, nel suo Dorian Gray, Fendi è tra i primi luxury brand al mondo ad anticipare una nuova estetica basata sulla tecnologia virtuale.
Ad introdurre la maison nel mondo del metaverso, è stata chiamata LEDGER, leader mondiale nel digital asset management che porta avanti la rivoluzione Web 3.0 grazie ad un hardware wallet facile da usare e sicuro, e una piattaforma di gestione digitale per le criptovalute e gli asset digitali.
Ecco dunque che l’ iconica borse Baguette viene presa in mano dai nuovi Fendi gentlemen in un’edizione completamente nuova e ultratecnologica.
La silhouette rettangolare della Baguette viene presentata in una versione in miniatura in alluminio lucidato, con rivetto e fibbia goffrati e un’apertura come quella di una borsa che cela un piccolo cassettino per il LEDGER Nano X.

Un secondo hardware wallet trasforma la catena FENDI O’Lock in una capsula 3D, con una cornice FF goffrata e una tasca nascosta che si può aprire e chiudere con un semplice tocco.

Entrambi i modelli hanno una funzionalità ottimizzata, da appendere a una borsa o una cintura oppure da indossare al collo con un cordoncino regolabile.
L’audace rivisitazione del vocabolario fashion risparmia solo la palette cromatica, tutta giocata sui toni neutri del bianco panna, del nero e del taupe (tortora), proponendo in più esclusivamente i caldi toni del burgundy, del lampone, del moka.
Rivedi tutta la sfilata Fendi Collezione Uomo 2022-2023 nel video di Youtube
…e per approfondire la storia del Brand Fendi….
