Bambini ucraini, ecco come fare per ospitarli a Milano e Varese
Bambini ucraini, ecco come fare per ospitarli a Milano e Varese
Ecco come fare per ospitare i bambini ucraini e le loro famiglie che stanno scappando dagli orrori della guerra. I singoli Comuni si stanno mobilitando, assieme alle associazioni, mentre la Regione Lombardia ha istituito un comitato di emergenza capitanato da Bertolaso.
Il Comune di Milano è impegnato in queste ore a organizzare le risposte più adeguate per fronteggiare l’emergenza umanitaria, conseguenza della guerra in Ucraina.
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Cominciamo con il precisare che tutte le persone che sono in arrivo o sono arrivate dall’Ucraina, devono essere segnalate. Di solito, bisogna fare una comunicazione di ospitalità al Commissariato: per gestire l’ospitalità in questa fase di emergenza però le procedure sono state semplificate.
La Regione Lombardia ha comunicato che l’assistenza sanitaria sul territorio lombardo sarà garantita gratuitamente a tutti i cittadini provenienti dall’Ucraina e in fuga dalla guerra, che abbiano necessità sanitarie per patologie acute o croniche. Potranno vaccinarsi gratuitamente, per ottenere il green pass, e prima di quel momento, per circolare e usare i mezzi pubblici, dovranno però fare un test molecolare, entro 48 ore dall’ingresso in Italia. Fontana ha già fatto sapere che a tutte le famiglie ucraine (minori e donne e persone con visto Schengen) sarà rilasciata una tessera sanitaria temporanea, in modo da poter essere assistite in caso di necessità. Gli altri profughi Ucraini possono ricevere il codice STP (Straniero Temporaneamente Presente), necessario per poter ottenere prestazioni e prescrizioni anche di farmaci.
Per informazioni, è possibile contattare il numero verde per l’emergenza 800 894 545 (dalle 8.00 alle 21.30)
A Milano, dove ha sede il consolato ucraino, è stata attivata una task force per organizzare l’accoglienza dei profughi ucraini, e per raccogliere la disponibilità a ospitarli nelle proprie case.
Come indicato dalla Questura di Varese (fonte: sito del Comune di Busto Arsizio) per formalizzare la presenza di cittadini ucraini in strutture di accoglienza o in abitazioni private, è necessario scrivere un’unica mail all’Ufficio Immigrazione della Questura all’indirizzo immigrazione.va@poliziadistato.it con l’oggetto: “UCRAINA – accoglienza presso ……”, indicando:
– le generalità del responsabile della struttura o della persona che ospita nella propria abitazione (con gli indirizzi della struttura e dell’abitazione);
– le generalità dei cittadini ucraini con la copia del passaporto o di altro documento equipollente e il numero di telefono mobile.
Nel frattempo, sono state attivate delle procedure per raccogliere la disponibilità degli italiani a ospitare i rifugiati nelle proprie case.
Chiaramente, occorre inviare una comunicazione il più possibile completa, oltre che delle proprie generalità (nome, cognome, indirizzo, ecc.) anche del tipo di soluzione alloggiativa (avete una camera o un intero appartamento? per quanto tempo potete ospitare? quanti profughi? Mamma e figlio o una famiglia intera?).
“E’ importante tener conto che si tratta in prevalenza di donne con bambini – dice il sindaco di Varese Galimberti – e che probabilmente si tratterà di una permanenza a medio lungo termine, con la necessità di predisporre luoghi d’accoglienza stabili e strutturati. Nell’attesa delle disposizione da parte del governo, è importante essere pronti, considerando tutti gli aspetti dell’accoglienza, dai bisogni primari, come cibo e alloggi, ad altri come l’aspetto linguistico ed educativo, data la presenza di molti bambini”.
Potete dare la disponibilità a ospitare profughi ucraini compilando un semplice modulo sul sito internet di una di queste strutture:
i volontari presso il consolato ucraino di Milano
Refugees welcome Italia
Caritas Ambrosiana (solo i privati residenti nella diocesi di Milano)
La gestione dei profughi spetterà, a livello istituzionale, alle Regioni in collaborazione con le Prefetture e le strutture ospedaliere, per le emergenze sanitarie.
I singoli Comuni della provincia di Varese si stanno comunque già attivando per fare quello che è nelle loro possibilità, e lanciano appelli a ospitare profughi
Tra i Comuni di Luino, Maccagno e Germignaga, i comuni capifila che hanno organizzato domenica 6 marzo una marcia per la pace, è viva l’intenzione di aiutare chi sta sfuggendo dalla guerra.
Chiunque avesse la disponibilità di alloggi, siano esse camere d’ albergo o appartamenti vuoti o singole camere presso case private, è invitato a farlo presente con una semplice mail. Ecco il volantino realizzato al proposito.
Anche il Comune di Azzate, per mezzo della pagina Facebook, invita i propri cittadini a farsi avanti, se lo desiderano, mandando una mail o chiedendo informazioni presso l’Ufficio Servizi alla Persona.
Con un decreto firmato dal presidente Attilio Fontana, Regione Lombardia il 9 marzo 2022 ha costituito il ‘Comitato esecutivo per l’emergenza in atto in Ucraina’. Coordinatore della struttura, in qualità di consulente del presidente, è stato nominato Guido Bertolaso. Vedremo nei prossimi giorni le decisioni che verranno prese.
Intanto la Regione Piemonte si è già organizzata e invita la popolazione disponibile all’accoglienza a compilare un modulo sul proprio sito internet, ecco il link della pagina.