Funghi dei boschi del Varesotto nelle foto di Alessandro Bordin

Funghi dei boschi del Varesotto nelle foto di Alessandro Bordin

Passeggiando nei boschi  del Varesotto in autunno, è facile trovare questi esemplari di funghi. Alcuni sono “matti” altri invece sono buoni, anzi deliziosi. Ecco qualche foto per stuzzicare la curiosità e l’appetito.

► Guida per capire quali sono le specie di funghi più diffuse in Lombardia, e come riconoscerle, con  foto e consigli 

Un bel piatto di  ferè accompagnati da polenta calda e fumante…ve gusta? I fungiatt hanno già capito di cosa stiamo parlando…

Cominciamo con il parlare del “ferè“, vale a dire il porcino dal piede rosso: per gli studiosi è il Boletus erythropus (Neoboletus luridiformis, Neoboletus praestigiator). Si tratta di un fungo che appartiene alla famiglia delle  Boletaceae,  è commestibile solo dopo cottura perché  contiene una tossina termolabile.
Assomiglia in effetti al porcino, anche per il gusto, ed è ottimo da mettere nei sughetti per accompagnare una polenta fumante o uno stufato di selvaggina.

Boletus erythropus-foto di Alessandro Bordin

Attenzione a non scambiare per ferè un fungo dalla forma simile, ma dagli effetti nefasti, se ingerito: il Boletus satanas, più comunemente noto come Porcino malefico.  Fate il corso micologico per imparare a riconoscerlo a colpo d’occhio! Nei parchi si organizzano e sono gratuiti!

Boletus satanas – foto di Alessandro Bordin

La mazza di tamburo è una specie molto comune nei boschi del Varesotto

Un esemplare che abbonda nei boschi anche di pianura è la mazza di tamburo,  (Macrolepiota procera) volgarmente conosciuta anche come puppola, bubbola maggiore, ombrellone o parasole. Appartiene alla famiglia delle  Agaricaceae. È commestibile, a patto di essere cotto bene prima di essere ingerito. Il cappello, una volta impanato e fritto, è delizioso!

Mazza di tamburo – foto di Alessandro Bordin

Un fungo verde? Ebbene sì, ed è anche commestibile!

Snobbato dai fungaioli autoctoni, ma sicuramente apprezzato da quelli alloctoni (! nota del redattore)  è la Russula virescens meglio conosciuta come Colombina verde.  Anche se il colore verde non è proprio invitante,  la carne del fungo è gradevole e dunque si tratta di una specie che può essere raccolta e mangiata, anzi è buona perfino da cruda.

Russula virescens – foto di Alessandro Bordin

Ci si può imbattere anche nel Leccinum scabrum, detto così per via del gambo piuttosto legnoso e ruvido, che infatti non è consigliabile  mangiare.

Leccinum scabrum – foto di Alessandro Bordin

I porcini sono sempre buoni: freschi, congelati o secchi, impreziosiscono ogni piatto sprigionando il loro profumo unico!

Non possiamo non concludere con Sua Maestà il Porcino, meglio detto Boletus edulis, dal sapore dolce e aromatico, buono anche una volta essiccato.

Boletus edulis – foto di Alessandro Bordin

Il sito internet http://vareseguida.com non si assume nessuna responsabilità per utilizzo improprio delle informazioni fornite o per il consumo di funghi di dubbia commestibilità. Le foto sono indicative e non sostituiscono in nessun modo informazioni  più scientifiche che si possono trovare su siti e libri specializzati o presso specialisti micologi. 

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