2^ Giornata mondiale per il clima a Milano, 24 maggio

2^ Giornata mondiale per il clima a Milano, 24 maggio

Per venerdì 24 maggio 2019 è in programma il 2° sciopero internazionale per il Clima, in tutto il mondo e anche a Milano, dalle ore 9.30 alle 13.00  in Largo Cairoli

2° Sciopero Mondiale per il Futuro : il 24 maggio a Milano

Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/2280395792175255/

 

Dopo la grande partecipazione del 15 marzo allo sciopero mondiale per il clima, che solo a Milano ha portato in piazza circa 100 mila persone e in Italia circa 400 mila,  l’iniziativa si ripete. Per il semplice motivo che, fino a quando non si vedono iniziative politiche concrete che vadano in direzione di una tangibile riduzione dell’inquinamento causato dai combustibili fossili, lo sciopero deve proseguire.  Non esiste un pianeta B e non si possono più rimandare certi provvedimenti.
Tutti in piazza, allora, per ripetere che così non si può andare avanti e bisogna avere il coraggio di un drastico cambio di marcia.

Qui trovate l’evento internazionale: shorturl.at/kDEI2

Sono sotto gli occhi di tutti i cambiamenti climatici in atto: solo nella nostra zona lombarda è da parecchi mesi che non piove più e le temperature sono state, nel corso di tutto l’inverno,  molto al di sopra della media.  Sono scoppiati gravi incendi a causa di questo fatto, e anche l’anno scorso a causa della scarsità d’acqua, le zone agricole che solitamente si servono delle acque del fiume Ticino hanno sofferto della carenza idrica con conseguente diminuzione della produzione.

Solo nel nostro territorio, già da qualche anno, a periodi di preoccupante siccità si alternano periodi con piogge violente e venti altrettanto violenti che causano nubifragi, frane, sradicano alberi, divellano tetti.  Non possiamo continuare a mettere la testa sotto la sabbia dicendo che “è un periodo”: diventerà la norma se non facciamo un passo indietro, e anche in modo rapido dobbiamo cambiare strada.

La mobilitazione dunque deve continuare per dire ai politici di:

  • rispettare l’Accordo di Parigi, ovvero impegnarsi a che  l’aumento di temperatura globale non oltrepassi i 1.5º C e che la giustizia climatica diventi una delle prerogative al nostro modello di sviluppo
  • abbattere del 50% le emissioni di gas serra rispetto all’epoca preindustriale entro il 2030, per raggiungere zero emissioni nel 2050.

Il costo di tale transizione ecologica deve essere tuttavia sostenuto da chi negli ultimi decenni ha consapevolmente portato avanti attività dannose ed inquinanti, e  non ricadere invece sulle fasce povere della popolazione, che non hanno ad esempio la possibilità economica di accedere ad alternative di mezzi e prodotti non inquinanti. .