Siracusa…pensiamo all’estate! Ecco gli spettacoli nello splendido teatro

Siracusa…pensiamo all’estate! Ecco gli spettacoli nello splendido teatro
Il teatro greco di Siracusa in estate diventa uno scenario unico e indimenticabile per eventi particolari e soprattutto per gli spettacoli teatrali.
Soprattutto le tragedie greche rappresentate ancora oggi sono attuali ed emozionanti, ed acquistato valore aggiunto se rappresentate in contesti come quello del Teatro di Siracusa. Clicca qui per vedere il programma della stagione 2023 a Siracusa, dal 11 maggio al 2 luglio su Ticketone
Il Teatro greco di Siracusa ospiterà anche i Negramaro per tre concerto unici e spettacolari il 19, 21 e 22 luglio 2023.
Il teatro greco trasmette tutta la sua storia, è un’esperienza che da sola vale la visita, parola di chi ci è già stato.
Il teatro siciliano è patrimonio Unesco dal 2005, insieme al più ampio Parco archeologico della Neapolis, che comprende importanti monumenti della storia non solo di Siracusa ma dell’intero Mar Mediterraneo.La parola “Neapolis” in greco significa “città nuova”. La denominazione precisa del sito Unesco è “Centro Storico di Siracusa e la necropoli rupestre di Pantalica”. Il Parco comprende infatti, oltre al teatro greco, anche la grotta dei Cordari, l’Orecchio di Dionisio (una delle più imponenti grotte, latomie, che si possono trovare nei dintorni), l’anfiteatro romano, la via dei Sepolcri, l’ara di Ierone II e altri monumenti ancora.
Edificato nel V secolo a.C., è uno dei teatri più grandi del mondo greco, e uno dei più caratteristici e significativi per le modalità costruttive. Purtroppo, durante la dominazione spagnola nel Cinquecento, è stato depredato più volte, e il materiale lapideo è stato riutilizzato dai conquistatori per costruire edifici nella vicina Ortigia. Malgrado ciò, rimane uno dei punti di riferimento principali per capire le peculiarità architettoniche e stilistiche del teatro. In primo luogo, è stato realizzato sfruttando la pendenza di una collina naturale. In secondo luogo, l’acustica è eccellente, e te lo può confermare chiunque sia stato alla rappresentazione di uno spettacolo.
In terzo luogo, è semplicemente bello, suggestivo, imponente, nella sua capacità di accogliere ben 15mila persone, all’aperto, con un panorama emozionante con vista sul mare, sul porto e sull’isola di Ortigia.
Il teatro di Siracusa in origine era costituita da 67 ordini di gradini scavati nella roccia e divisi in 9 settori da scalinate. Circa a metà c’è una recinzione, chiamata diazoma, che divide la cavea in due ulteriori settori; una volta, nella parte centrale, c’è la tribuna riservata alle autorità del tempo.
Al di sopra del teatro si trova una terrazza, scavata nella roccia, nota come “via dei Sepolcri”.
Gli studiosi riportano che in origine la terrazza ospitasse un grande portico che introduceva ad una grotta-ninfeo scavata nella roccia, fiancheggiata da nicchie contenenti statue. All’interno c’era di una vasca nella quale sgorgava l’acqua dell’antico acquedotto greco detto “del ninfeo”. Da qui l’acqua si immetteva nel sistema idraulico del teatro. La presenza di un acquedotto ha spinto, diversi secoli dopo, il marchese Pietro Gaetani, a riattivare a proprie spese l’impianto per ..costruire dei mulini! Ancora oggi, sulla sommità della cavea, c’ è la cosiddetta “casetta dei mugnai”.
La prima opera ad essere rappresentata è la tragedia “Etnee” di Eschilo, nel 476 a.C. Da quell’anno e per tutta l’epoca romana, ha ospitato spettacoli ed eventi pubblici, ed ha conosciuto diverse modifiche costruttive per adattare il posto alle esigenze del tempo.
Gli storici assicurano che ci sia stata un’intensa attività teatrale in questa struttura, con rappresentazioni di opere di Eschilo, Antifonte e Dionisio I.
Secondo la tradizione greca l’attività teatrale era considerata una forma di attività istituzionale, concessa a tutti i cittadini, anche ai più poveri: era addirittura istituito un fondo per consentire anche alle classi meno abbienti di assistere agli spettacoli.
Sarà con i romani, invece, che al teatro vennero preferiti i giochi gladiatori, che consistevano in cacce o lotte tra animali, o tra uomini e animali, oppure condanne a morte, o anche gare tra gladiatori.
Nel Medioevo e fino almeno al Settecento, il teatro è stato invece saccheggiato, ad opera degli invasori stranieri, ed è stato solo con la nascita dell’archeologia che questo posto è stato riscoperto, studiato e valorizzato di nuovo. Nell’Ottocento ci sono state diverse campagne di scavo, da parte di D. Lo Faso duca di Serradifalco e successivamente di due noti archeologi Paolo Orsi e Luigi Bernabò Breache, che hanno riportato alla luce i fasti del passato. Nel 1914 l’Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA) su iniziativa del conte Mario Tommaso Gargallo ha dato avvio alla bella iniziativa di riproporre, in questo scenario, i capolavori del teatro greco.
Grazie ai Fondi del Mezzogiorno, il teatro e le pertinenze annesse sono state in unico grande Parco, negli anni Cinquanta, in questo modo fortunatamente si sono salvati dagli abusi edilizi e sono state preservate dall’espansione urbanistica che invece non ha risparmiato altre zone delle vicinanze.
In estate, ancora oggi il teatro greco ospita spettacoli all’aperto, sia grazie alla Inda sia grazie ad altri enti promotori. Per questo motivo i gradini vengono ricoperti di legno, e viene proibito ai visitatori l’accesso all’orchestra e alla cavea. Chiunque assista come spettatore ha però espresso parole di grande soddisfazione sia per le qualità degli spettacoli sia per lo scenario unico e sorprendente.