La storia di Villa Bozzolo, per capirla ed apprezzarla al meglio

La storia di Villa Bozzolo, per capirla ed apprezzarla al meglio

Come tutte le antiche dimore, anche la Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno ha una storia fatta di stratificazioni, ristrutturazioni e trasformazioni che l’hanno portata, da metà Cinquecento circa fino alla fine dell’Ottocento, a essere così come è adesso. 

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Casalzuigno Villa Bozzolo Corte d'Onore
Casalzuigno Villa Bozzolo Corte d’Onore

Protagoniste della storia sono due famiglie: i Porta o i Della Porta originari della vicina Porto Valtravaglia, e a partire da metà Ottocento i Bozzolo, milanesi. Il personaggio che più si prodigò per la qualificazione della Villa fu Giovan Angelo III, proprietario del complesso dal 1704 al 1745, sposo nel 1714 della nobildonna Isabella Giulini.

L’amore e l’ambizione fecero spendere un patrimonio a Giovan Angelo III Della Porta

L’uomo, forse per venire incontro ai desideri della moglie, volle trasformare una semplice residenza di campagna in una vera e propria “villa di delizia“. Una villa del genere non poteva non avere un giardino scenografico con terrazzamenti e balaustrate, come infatti fu: il giardino a terrazze rimanda chiaramente a quello fatto realizzare pochi anni prima dai Borromeo nella vicina Isola Bella. Fu sempre Giovan Angelo a commissionare ad una qualificatissima troupe capeggiata da Porani il lavoro di decorazione degli interni: non solo a livello di affreschi ma di dipinti su quadro e elementi d’arredo. I documenti d’archivio registrano, oltre ai Salvione e Bosso, anche la presenza di pittori e stuccatori specializzati tra cui Giovanni Crivelli specializzato nella raffigurazione di animali, il ruinista Clemente Spera e un Bellotti. Viene citato anche uno scalpellino, tale Carlo Cesare Pellegatta, originario della zona di Viggiù.

Il Bozzolo prima e il FAI dopo, all’insegna di una tradizione da onorare e rispettare

Nel 1817 la proprietà fu ereditata da Marianna Ferrari, vedova di Giuseppe Della Porta, che si risposò con Cesare Carpani ed in seguito la villa fu spartita tra i loro nipoti. Fu proprio uno di questi nipoti, Camillo Bozzolo (1845-1920), nel 1881, a ricomprare dagli altri fratelli le restanti quote della Villa per tornare di nuovo ad avere un unico ed importante complesso.
Il Bozzolo era, oltre che senatore, un illustre scienziato che annesse alla proprietà la scuderia e la casa del custode.
Per molti anni la Villa rimase in stato di completo abbandono (negli anni ’70 e ’80 c’era addirittura un via vai di ladri che si introducevano nella proprietà per trafugare quadri e statue) fino a quando gli eredi Bozzolo decisero nel 1989 di donarla al FAI riservandosi l’usufrutto di 3 appartamenti in un’ala riservata. Grazie all’intervento del FAI, che ha ordinato il rifacimento del tetto e numerosi interventi di restauro non solo della villa ma anche dei rustici, il complesso è ritornato ai suoi antichi splendori.

Vuoi vedere come sono gli interni? Sapevi che la Villa è stata scelta da Battiato come location per un suo film? continua con la lettura dell’articolo

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