Il Laghetasch di Brebbia con le sue strane zampe d’elefante
Il Laghetasch di Brebbia con le sue strane zampe d’elefante
A Brebbia si trova un sentiero delle Vie Verdi del Verbano che conduce al Laghetasch, una zona caratterizzata da acque ristagnanti entro le quali svettano alberi che stupiscono per i tronchi e le radici dalla forma strana. Qui trovi le informazioni per conoscerlo e le indicazioni per arrivarci.
Il Laghetasch di Brebbia sul Motto Pivione (motto significa altura, mentre laghetasch è il termine dialettale per indicare un laghetto) si è formato a seguito delle depressioni che si sono formate tra un rilievo e l’altro, di origine glaciale.
Il Laghetasch può rappresentare una tappa interessante per un gita a Brebbia comprendente la visita della bella chiesa romanica dei Santi Pietro e Paolo.
Dal momento che il terreno è argilloso qui l’acqua non viene assorbita completamente e ristagna, dando luogo alla classica torbiera. In passato si sono trovati alcuni resti di palafitte come è successo anche a Mombello e sul Lago di Varese. Ma questa è una torbiera particolare perchè, oltre ai salici ed ai canneti, in mezzo all’acqua si ergono in tutta la loro altezza diversi esemplari di Taxodium Distichum, detti anche Cipressi Calvi delle Paludi o Tassodi. Per la loro maestosità e bellezza sono stati classificati come monumenti naturali dalla Provincia di Varese. Si tratta di una specie non endemica ma di origini americane, introdotta dal proprietario (l’area è ancora oggi privata ma ad accesso libero) tanti anni fa, che qui si è evidentemente trovata bene. Il tassodio è una conifera particolare perchè vive nell’acqua ed è caduca, dunque perde le foglie d’inverno, e da qui si capisce perché l’aggettivo “calvo” del nome. D’autunno si tinge di tutte le tonalità del rosso e del giallo prima di perdere la sua chioma. Il fusto massiccio è scanalato alla base ed assomiglia alla zampa di un elefante, la base del tronco forma strutture a contrafforte, gli pneumatofori, che permettono la circolazione dell’aria anche all’interno delle radici che sono sott’acqua, sono dunque i “polmoni” dell’albero. Il tronco conserva anche una certa somiglianza con quello del Tasso, di cui si conserva un esemplare monumentale al Parco di Villa Augusta a Varese. Si tratta di un albero che difficilmente si trova in Italia mentre invece è molto diffuso sulle sponde del Mississipi e del Missouri negli USA. In primavera sulle sponde del laghetto si sente il fragoroso gracidare delle rane che fa intuire l’esistenza di un variegato mondo sommerso, sotto le calme acque paludose.
Informazioni
Per arrivarci si possono fare tanti sentieri, quello che abbiamo preso noi parte dalla fine della via Al Laghetasc di Brebbia. Il sentiero si snoda all’interno di una bella pineta mista a castagni ed è piuttosto largo e completo di segnaletica. Per arrivare al laghetto non si impiegheranno più di 20 minuti a piedi.