Le creme solari non sono tutte uguali! attenzione ai filtri chimici tossici
Le creme solari non sono tutte uguali! attenzione ai filtri chimici tossici
Le creme solari possono fare la differenza nel modo in cui proteggere la propria pelle: difendono dalle scottature, dall’invecchiamento precoce della pelle, con rughe e macchie solari, ed è un buon fattore di prevenzione di alcune forme di melanomi. Ma certe creme solari possono essere addirittura tossiche! Allora, quale crema solare scegliere? E quale evitare? In questo articolo ti diamo qualche consiglio utile per scegliere con intelligenza.
Perché bisogna mettersi la crema solare quando si è all’aperto?
A causa dell’effetto serra e dei cambiamenti climatici, le radiazioni solari sono sempre più nocive, soprattutto se ci si espone in maniera indiscriminata. Oltre a spalmarsi delle creme protettive (che dunque non possono mancare nel beauty case di ogni persona, uomini compresi), la FDA e altre istituzioni mediche europee e americane raccomandano di limitare il tempo al sole, soprattutto quando “picchia” di più, ovvero tra le 10 e le 14. Se non è possibile evitare di stare al sole in quelle ore, ripararsi cercando l’ombra, indossando cappelli a tesa larga, occhiali da sole e pantaloni lunghi.
Perché le creme solari non sono tutte uguali?
In Europa e in alcuni altri paesi, i filtri solari sono regolamentati come cosmetici, mentre negli USA sono considerati veri e propri farmaci, dunque è il segnale che bisogna scegliere con attenzione questo tipo di creme, fermo restando che tutte, prima di essere autorizzate al commercio, devono essere testate secondo dei protocolli molto precisi per evitare danni alla salute a lungo termine.
A distinguere una crema solare dall’altre, è soprattutto il SPF: Fattore di protezione solare, che sulle confezioni è sempre indicato da un numero che varia da 4 a 60.
Indicato con l’acronimo inglese SPF (Sun Protection Factor), è il numero che identifica la capacità del filtro solare di difendere la pelle dalle radiazioni solari.
Semplificando, un filtro solare 50 lascia passare solo 1/50 (un cinquantesimo) della radiazione solare, un filtro solare con fattore 25 ne lascia passare 1/25, ovvero il 4%, infine, un filtro a fattore 10 lascia passare ben il 10% delle radiazioni solari.
I solari dunque si classificano in base al loro grado di protezione:
- protezione bassa (SPF da 4 a 14.9)
- media (SPF da 15 a 29.9)
- alta (SPF da 30 a 59.9)
- molto alta (SPF da 50+ a 60 =)
Sarebbe buona norma, prima di esporsi al sole, capire quale sia il proprio fototipo (tipo di pelle, se si è bianche o scure di carnagione) per scegliere il fattore di protezione solare più indicato e preferire in generale i prodotti contenenti sia sostanze UVB che UVA.
Ma veniamo al nocciolo della questione: in base a che cosa sono diverse le creme solari?
Abbiamo capito che i principi attivi che stanno alla base di una protezione solare efficace sono i filtri, quelle sostanze che praticamente “schermano” i raggi UVA e UVB, responsabili del danneggiamento della pelle, e che determinano il SPF che vediamo sulle confezioni di tutte le creme. Ma capire quale è il filtro di una crema solare non è così semplice, perché si tratta di un ingrediente che potrebbe essere “cammuffato” sotto nomi chimici difficili.
Cominciamo con il premettere che i filtri principali contenuti nelle creme solari, o sue derivate (anche molte creme idratanti ormai contengono un SPF minimo di protezione), si dividono in due grandi famiglie, i filtri fisici e i filtri chimici.
I filtri fisici sono particelle di metalli pesanti che costituiscono un vero e proprio schermo totale alle radiazioni UV, in pratica respingono le radiazioni riflettendole, non lasciandola penetrare nella nostra pelle. Sono in pratica delle polveri, rivestite con altri materiali, come il silicone, acidi grassi ed altri, per favorirne la dispersione all’interno del preparato.
I filtri chimici sono invece molecole in grado di assorbire in modo selettivo le radiazioni ultraviolette. I filtri chimici assorbono energia che verrà poi rilasciata sotto forma di calore o fluorescenza. Comprendono antranilati, benzofenoni, derivati della canfora, cinnamati, derivati del dibenzoilmetano e salicilati.
I filtri fisici sono sostanzialmente due: il diossido di titanio (dicitura INCI: TITANIUM DIOXIDE) e ossido di zinco (dicitura INCI: Zinc Oxide – sì, proprio quello che è contenuto in quasi tutte le creme da pannolino per i bambini piccoli).
- Meglio scegliere creme solari a base di filtri fisici, cioè minerali: è vero che sono sempre piuttosto pastose, e vanno spalmate molto bene per essere assorbite, ma sono le più efficaci, proteggono di più e sono le meno dannose per l’ambiente acquatico. Soprattutto per i bambini, privilegia questo tipo di crema.
Il biossido di titanio offre una protezione ad ampio spettro. Non è stata registrata nessuna penetrazione cutanea nei volontari umani e non c’è evidenza di alterazioni allergiche o ormonali. C’è chi rileva che la presenza di nanoparticelle di biossido di titanio possano essere dannose, perché possono essere inalate dai polmoni. Sembra che però, per concentrazioni fino al 25%, non ci siano problemi. Nel dubbio, meglio evitare di comprare prodotti in polvere o spray.
L’ossido di zinco è un filtro fisico che offre un’eccellente protezione UVA. Meno dello 0,01% di penetrazione cutanea e nessuna evidenza di alterazioni allergiche o ormonali.
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Se però hai un fototipo dal 3 in su, e non sopporti le creme, soprattutto quelle che non si spalmano bene, puoi valutare questi filtri chimici, che sono a basso impatto tossicologico.
Ecco i principali filtri chimici che vanno bene per una crema solare di qualità. Leggi bene l’etichetta per individuarlo subito e non sbagliare crema: avobenzone, bemotricinol, mexoryl.
Avobenzone (Butyl Methoxydibenzoylmethane):Tra le migliori protezioni UVA fra i filtri chimici, nonchè il più usato al mondo. Limitata penetrazione nella pelle. Nessuna evidenza di alterazioni ormonali. Possibile sensibilizzante allergico su alcuni tipi di pelle. Non è fotostabile e perde il 36% della sua capacità di assorbimento dei raggi UV dopo 1 ora di esposizione. Per questo deve essere riapplicato spesso, specialmente dopo il bagno.
Bemotrizinol (Bis-Ethylhexyloxyphenol Methoxyphenyl Triazine): tra i filtri UVA-UVB chimici è un altro eccellente filtro chimico. È un agente protettivo chimico ad ampio spettro (copre l’intera gamma UVB e UVA, 280-400 nm), fotostabile e privo di evidenze di alterazioni ormonali.
Ecamsule, o acido tereftalidene dicamphor solfonico – nome commerciale: Mexoryl SX. Approvato della FDA offre una buona e stabile protezione UVA. Penetrazione cutanea inferiore allo 0,16%, nessuna evidenza di allergie, nessuna evidenza di alterazioni ormonali.
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Come applicare e conservare la crema solare?
La protezione solare, è meglio applicarla 15 minuti prima di uscire di casa. Ciò consente alla crema di avere abbastanza tempo per fornire il massimo beneficio.
Spalmare in abbondanza, non dimenticando orecchie, naso e nuca, piedi, spalle. Riporre il contenitore della crema all’ombra e non usare dopo la data di scadenza. Riapplicare almeno ogni due ore e più spesso se si fa il bagno o si è sudati.
Ma vediamo insieme, alla luce di quanto spiegato, quali creme solari preferire. Abbiamo selezionato le creme con il miglior rapporto qualità/prezzo, e abbiamo anche visto che non è affatto vero che le creme più costose siano anche quelle che hanno i migliori filtri solari.
Quali creme solari è meglio evitare?
Abbiamo visto, nel fare questa ricerca, che ci sono tantissime creme, economiche – ma anche molto costose e famose – che contengono come filtro solare non solo l’innocuo Avobenzone – Butyl Methoxydibenzoylmethane, ma anche altri ingredienti discutibili come l’Octocrylene e l’Homosalate. Evitare anche le creme che contengono vitamina A.
Diversi filtri chimici sono a medio o alto impatto tossicologico, ragione per cui possono penetrare nella pelle (sono stati rilevati nel latte materno), possono causare allergie, possono addirittura provocare alterazioni ormonali essendo interferenti endocrini (su estrogeni, androgeni, progesterone)
Fonte studi: Food and Drug Administration.
I seguenti filtri chimici sono a medio o alto impatto tossicologico, ragione per cui è meglio evitarli.
Cinoxato INCI: Cinoxate, 2-Ethoxyethyl 4-methoxycinnamate, 2-Ethoxyethyl 3-(4-methoxyphenyl)-2-propenoate
Diossibenzone INCI:Oxybenzone or benzophenone-3 or BP-3 (trade names Milestab 9, Eusolex 4360, Escalol 567, KAHSCREEN BZ-3)
Omosalato: Homosalate
Meradimato: mentil antranilato
Enzacamene (4-Methylbenzylidene Camphor)
ottocrilene Nome inci: OCTOCRYLENE
Ottinoxato Ottilmetossicinnamato o l’etilesilmetossicinnamato o l’ottinoxato, nomi commerciali Eusolex 2292 e Uvinul MC80
Ottisalato Octilsalicilato
Ossibenzone (2-Hydroxy-4-methoxybenzophenone)
Padimate O ETHYLHEXYL DIMETHYL PAB
Ensulizolo phenylbenzimidazole sulfonic acid
Sulisobenzone BENZOPHENONE-4 5-Benzoyl-4-hydroxy-2-methoxybenzenesulfonic acid
Salicilato di trolamina Trolamine Salicylate o ETHYLHEXYL SALICYLATE – IL TEA-SALICILATO NON È APPROVATO COME INGREDIENTE ATTIVO DELLA PROTEZIONE SOLARE NELL’UE.
Diversi studi hanno infatti messo in luce come la vitamina A (contenuta in molte creme anti-age) sia incompatibile con l’eccessiva esposizione alla luce solare.
Evitare la vitamina A sotto forma dei seguenti composti:
- Retinolo (Retinol)
- Acido retinoico (Retinoic acid)
- Retinil acetato (Retinyl acetate)
- Retinil linoleato (Retinyl linoleate)
- Retinil palmitato (Retinyl palmitate)
- Vitamina A (Vitamin A)
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / da www.amazon.it. Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API