Fendi alla MFW AI22, i tesori ritrovati da Kim Jones
Fendi alla MFW AI22, i tesori ritrovati da Kim Jones

Alla scoperta delle fonti di Kim Jones per Fendi Donna, collezione autunno inverno 2022-2023. Le grafiche anni ’80 delle collezioni Memphis, i volant di Lagerfeld del 2000, la camicia di Delfina rubata alla mamma: siamo andati a cercare per voi quelle che sono le fonti di ispirazione di questa nuova bellissima collezione.

Kim Jones, il designer che cura le collezioni femminili per Fendi, è stato chiaro e preciso nelle sue dichiarazioni alla stampa: per il prossimo inverno, l’abbigliamento che ha disegnato lo ha fatto sull’onda del lavoro esemplare fatto dal suo illustre predecessore, Karl Lagerfeld, nel 1986, e poi nel 2000.
Sono entrambe collezioni chiave, soprattutto quella del 2000, che segna uno spartiacque nella storia del design della casa romana, che per oltre 50 anni ha fatto affidamento su Lagerfeld per lo stile delle sue produzioni. Lagerfeld, ricordiamolo, negli stessi anni lavorò anche per Chanel, creando anche per quella maison dei vestiti indimenticabili. D’altra parte anche Kim Jones lavora per un altro prestigioso brand quale Dior Homme, dunque sa benissimo la difficoltà e il fascino insieme del lavoro che deve essere realizzato: rispettare i codici del brand e creare nello stesso tempo qualcosa di unico e irripetibile.
Kim Jones ha due “pozzi” a cui attingere, per soddisfare la sete di bellezza che le runway internazionali gli richiedono: da una parte il passato, rappresentato dagli archivi e soprattutto dal guardaroba Fendi, fatto da centinaia di migliaia di abiti da far scorrere sotto le dita, come perle di un rosario. E dall’altra la famiglia Fendi, una famiglia fatta tutta al femminile, dove c’è un analogo ricambio di energie tra passato e presente, visto l’avvicendarsi, a livello direzionale, delle generazioni. Ad oggi, sono ben 4 le generazioni che si sono avvicendate, con il passaggio del testimone da madri a figlie, un testimone importante fatto di memorie, esperienze e formazione accademica ai migliori livelli.
Ecco perché non sorprende che Kim parli in maniera entusiastica del contributo ispirativo di Delfina Deletrez, a partire da una semplice camicetta stampata rubata dal guardaroba di sua madre, figlia di Silvia Venturini Fendi, autrice dell’iconica Baguette.

A partire da quell’incontro fortuito, Jones ha scavato nella storia della casa e ha riscoperto la moda Fendi Primavera/Estate 1986, una collezione ispirata al tailoring accurato coniugato alle stampe geometriche a ai colori del Gruppo Memphis – importante pezzo di storia del design italiano di quegli anni.
Clesitera. Vaso in vetro colorato del 1986, a firma Ettore Sottsass gruppo Memhis.

Oltre agli anni ’80, Jones ha voluto riproporre alcune delle geniali invenzioni di Lagerfeld risalenti a vent’anni dopo: il 2000 ha esplicitato più volte essere un anno chiave per la storia del design Fendi.
Ecco alcuni modelli di quell’anno fortunatissimo per la moda italiana, il 2000, a firma Karl Lagerfeld: effettivamente sono molto simili a quelli appena visti in questi giorni, pur se rivisitati con nuovi tessuti e nuovi colori. A distanza di 20 anni, si comprende anche come l’alta moda sia capace di realizzare davvero capi che sono davvero senza tempo, esattamente come l’arte pittorica e scultorea.


Attraverso ciuffi di chiffon infilati in eleganti tweed, delicati abiti sottoveste abbinati a lunghi guanti in cashmere e vaporosi capispalla, camiceria stock corsettata in forme iperfemminili ( le curve del seno sono sagomate, un po’ come abbiamo visto fare anche in certi modelli di Prada) sartorialità maschile abbreviata in giacche cropped, si trova un nuovo equilibrio.

Il passato si reinventa sempre. Si tratta di capi utili e facilmente trasformabili e fluidi, adatti al giorno come alla sera, cambiando pochi accessori. Jones chiama «funzionalità trasformativa», per indicare ad esempio il blazer che diventa gilet sartoriale o la cintura con tasche in cui custodire lo smartphone.

Negli accessori firmati da Silvia Venturini Fendi, la dedizione della maison all’artigianato si esprime attraverso nuovi capitoli del progetto ‘mano nella mano’ caratterizzati da iterazioni in intarsio delle pellicce della FENDI First e dalle shopper oversize., che abbiamo visto anche sulla passerella uomo di poche settimane fa. Per celebrare il 25° anniversario della Baguette, rivivono tre delle sue amate precedenti edizioni: in cashmere, in pelle foderata di montone e in visone intarsiato.

Nei gioielli disegnati da Delfina Delettrez, oltre all’inserzione dei monogrammi iconici, fa capolino il Motivo Master Key, anch’esso già visto nella collezione Uomo: è una vera e propria chiave, ma dorata! “Sblocca tutto, ogni porta”, sorride Delettrez. “Chiaramente, stiamo parlando delle porte dell’archivio FENDI.”

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