Al Kapannone ad Angera c’è…una Kapannina! tutte le domeniche

Al Kapannone ad Angera c’è…una Kapannina! tutte le domeniche

Il Kapannone dei Libri riparte a settembre con una iniziativa tutta per i bimbi: un nuovo spazio dedicato tutto a loro, ricco di colori e di spunti per imparare divertendosi

Inaugurazione domenica 4 settembre 2022 dalle 15 alle 19
Kapannone dei Libri, Via Verdi 35, Angera

La Kapannina con il murales di Chiara Dattola

Il Kapannone dei Libri è uno spazio di 400 metri quadrati di libri e scaffali che accolgono tutti i visitatori anche  i sabati e le domeniche pomeriggio. Da domenica 4 settembre sarà disponibile anche uno spazio tutto dedicato ai bambini.

Nei 400 metri quadrati del Kapannone, infatti, apre la Kapannina, un nuovo spazio interamente pensato per accogliere i più piccoli e offrire attività a loro misura, per scoprire il mondo del libro con leggerezza e allegria. Largo quindi a libri pop-up e pagine illustrate dove bambini e ragazzi possono divertirsi immersi tra i volumi e circondati dai vivaci murales realizzati appositamente per lo spazio dall’artista Chiara Dattola. Chi varca la soglia della Kapannina sarà infatti accolto da un fantasioso corteo di animali lettori che decora le pareti, perché qui l’allegria e il buonumore sono di kasa.

Per festeggiare degnamente questa novità il Kapannone aspetta il pubblico di tutte le età domenica 4 settembre dalle ore 15 fino alle 19 per esplorare la Kapannina; inoltre, alle 16 i bambini potranno partecipare ad un gioco guidato proprio da Chiara Dattola. A partire dalle sue illustrazioni per il libro Le livre des animaux magiques – una serie di racconti sulle caratteristiche magiche di vari animali – condurrà i giovani lettori nell’immaginare la propria creatura magica con la tecnica del collage.

Il Kapannone e il suo nuovo spazio per bambini e famiglie sono aperti gratuitamente tutti i pomeriggi del sabato e della domenica e ospiteranno con regolarità nuove occasioni adatte a tutti per scoprire il mondo del libro senza noia.

 

Al Kapannone ci sono libri di ogni tipo ed epoca

Come di consueto, noia, polvere e serietà saranno bandite dal Kapannone e dalla sua kollezione. I visitatori potranno girare senza un ordine prestabilito e perdersi a piacimento nella marea di volumi, guidati dalla curiosità – e da qualche  consiglio o indicazione degli addetti– alla scoperta delle tante novità che in questo periodo si sono aggiunte tra gli scaffali. Per esempio, una corposa serie di riviste di architettura, con i nomi più noti nel settore da Domus ad Architectural Digest, giunte al Kapannone da una dismissione di uno studio di architetti, che vanno così ad arricchire la già importante offerta di arte e arti applicate. Anche la sezione di cinema accoglie nuovi interessanti ingressi, con titoli sul mitico Charlie Chaplin – se non bastasse, i visitatori potranno ancora godere della mostra a lui dedicata, prorogata per l’occasione – e tanti approfondimenti su grandi registi, uno su tutti Federico Fellini. Oltre agli scaffali strabordanti di novità, alcune stanze del Kapannone si sono rifatte il look: nasce infatti una nuova area dedicata ai bambini e alle loro famiglie, resa ancora più allegra e colorata grazie alla talentuosa illustratrice Chiara Dattola che ne ha dipinto le pareti con illustrazioni pensate appositamente per il luogo.

E per animare questo e gli altri spazi del Kapannone, ci saranno appuntamenti speciali come incontri a tema e laboratori, tutti sempre a partecipazione gratuita.

Proroga della mostra
RIDERE CON CHARLOT
L’icona cinematografica nei film, nei libri e nelle riviste di tutto il mondo
A cura di Andrea Kerbaker

Kapannone dei Libri, Via Verdi 35, Angera

Charlot pericolo pubblico: manifesto originale in occasione della riproposta del 1958

Un lungo tappeto rosso – come quelli calcati dalle star del cinema – darà il benvenuto alla nuova spettacolare mostra che il Kapannone dei Libri dedica a Charlie Chaplin e al suo mitico personaggio Charlot, ancora oggi icona mondiale. In effetti è così: parlare di Chaplin e del suo tramp significa menzionare una delle icone del mondo recente, di quelle che si conoscono e non si discutono. In tutto il globo Chaplin è Charlot, con il suo grosso paio di scarpe, la bombetta e il bastone. Non potevano quindi mancare per l’occasione omaggi al suo celebre abbigliamento grazie a un allestimento divertente e scenografico con una grande bombetta sollevata da terra, cartonati a grandezza naturale dei più famosi personaggi, colorati manifesti del cinema, spezzoni dei film che lo hanno reso celebre, libri e riviste da tutto il mondo e poi ancora brochure, programmi di sala, locandine e poster. Materiale molto vario e allegro che, in tre sezioni, ripercorre vita e carriera del personaggio che tanto sa appassionare il pubblico di ieri e di oggi. Naturalmente partendo dai film.

PRIMA SEZIONE: I FILM
K. racconta che uno dei suoi primi incontri con Chaplin fu alla mitica Cineteca di via San Marco a Milano, dove proiettavano The Kid, Il Monello (1921) – il primo dei suoi lungometraggi che, all’indomani della grande guerra, colpisce l’immaginario collettivo mettendo in scena il dramma dei piccoli orfani. Nel ricordo di tanti ci sono anche i successivi: La febbre dell’oro (1925), Il circo (1928) e Luci della città (1931) che ripercorriamo in mostra con le locandine, le fotobuste, i poster, gli spezzoni più significativi.
Celeberrimo è anche Tempi moderni (1936) riproposto in anni recenti dal teatro Dal Verme di Milano con l’accompagnamento di una splendida orchestra dal vivo e il tutto esaurito. E pensare che ancora nel 1973 alla Scala si rifiutarono di proiettarlo in questo modo, finendo sulla copertina di un Panorama d’epoca, che naturalmente abbiamo in mostra. E poi, ancora, Il grande dittatore (1940) che ci fece capire, decenni prima di Benigni, che era possibile ridere perfino sulle sciagure umane, purché fosse un riso intelligente e partecipe. I film postbellici – da Monsieur Verdoux (1947) alla Contessa di Hong Kong (1967) attraverso Luci della ribalta (1952) e Un re a New York (1957) – sono forse meno riusciti, ma qui documentati anche quelli, perché una mostra che si rispetti non può ignorarli. Anche perché nel frattempo Chaplin, vittima della caccia alle streghe del maccartismo, è costretto ad allontanarsi dagli USA con l’accusa di “filocomunismo”. Anche questo capitolo tormentato della sua vita è ampiamente documentato e dibattuto sui quotidiani internazionali, di cui esponiamo esempi italiani ed esteri.

SECONDA SEZIONE: VITA PRIVATA
Nel caso di Chaplin, tuttavia, fermarsi ai soli film sarebbe un errore perché l’uomo stesso è un personaggio, nella vita pubblica come in quella privata, praticamente dall’inizio della sua comparsa sugli schermi. Già nel 1921, in occasione del suo viaggio di ritorno nel nostro continente, folle osannanti lo attendono in ogni città europea: un’accoglienza riportata sulle prime pagine di giornali e riviste, che rende la misura della sua immensa popolarità e sancisce il trionfo di una vera star. Un’attenzione quasi morbosa che si concretizza in una sfilza di scritti su di lui che lo accompagnano fino alla morte. Inevitabile che in questo bailamme anche la sua vita privata venga continuamente scandagliata, con risultati tutt’altro che positivi, visto che l’uomo ha molti aspetti nascosti che definire controversi è un simpatico understatement. È questo Chaplin privato che raccontiamo nella seconda sezione della mostra, e ci restituisce il ritratto di una personalità controversa e dalla vita familiare burrascosa: con 88 anni di vita, ben 11 figli e 4 mogli, tutte molto più giovani di lui. Abbiamo affrontato il tema attraverso la parola scritta, di libri, con il minimo di pettegolezzi possibile, ma con ampio dettaglio su chi ha accompagnato l’uomo nella sua avventura: soprattutto l’ultima moglie Oona O’Neill, figlia del drammaturgo premio Nobel Eugene O’Neill, e alcuni dei loro figli, come Geraldine, talentuosa attrice cinematografica, o Victoria, fondatrice dell’onirico Cirque Invisible. In questo contesto non mancano testimonianze di conflitti, dai figli che spiattellano il problematico rapporto con un padre ingombrante alle ombre delle relazioni coniugali e non (My life with Chaplin, il libro confessione della terza moglie Lita Grey che, alla sua uscita nel 1965, contribuì ad alimentare i pettegolezzi). Ma, insegna Hollywood, The show must go on, e il mito è lì per farsi immortalare: basti guardare due dive come Claudia Cardinale e Brigitte Bardot che nello stesso 1965 lo omaggiano sfidandosi in una divertente gara di imitazioni in esclusiva per il settimanale Oggi. Così abbiamo seguito la vita privata del vagabondo fino alla morte, la più poetica che ci sia, notte di Natale del 1977, un avvenimento da prima pagina sui giornali del mondo, come al tempo si riservava solamente a capi di stato e uomini illustri. È morto Chaplin, un poeta che ha illuminato il mondo, sintetizza L’Unità, e non è soltanto il commento della indomita militanza comunista di quel giornale.

TERZA SEZIONE: I LIBRI DEGLI ALTRI
Abbiamo già detto come, in questa vita sotto i riflettori, tutto del personaggio e dell’uomo diventi iconico e oggetto di ammirazione del pubblico. Qui inizia la terza parte della mostra, piccola ma succosa: Charlot rimesso in scena da altri. Il personaggio con la bombetta e il bastone diventa così iconico che da subito è protagonista di fumetti disegnati non da Chaplin: il primo che abbiamo in mostra, inglese, è del 1915, e il fenomeno proseguirà in vari paesi del mondo fino a tutti gli anni Settanta (ancora nel 1992 esce per Skira il volume illustrato per ragazzi Une dimanche avec Chaplin). E, come nella vita, anche nella letteratura il vagabondo e il suo creatore non finiscono di ispirare: se già negli anni Venti ci furono libri con Chaplin protagonista (Il mio amico Charlot, del mondadoriano Enrico Piceni), a distanza di 90 e passa anni anche questo aspetto non si è mai arrestato: Chaplin è stato il personaggio principale di qualche buon giallo di Stuart Kaminsky, mentre ancora pochi anni fa da Sellerio è uscito il poetico tributo di Fabio Stassi, L’ultimo ballo di Charlot. Tanti ricorderanno probabilmente anche Triste, solitario y final, memorabile tributo a Hollywood dello scrittore argentino Osvaldo Soriano, dove Chaplin agisce da personaggio insieme a molte star di quel periodo.
Insomma, Ridere con Charlot non è solo una mostra: è un viaggio intorno ai molteplici volti di un mito in cui palcoscenico e realtà si fondono. Ci siamo molto divertiti a immaginarla e crearla, speriamo altrettanto i visitatori a vederla. Venghino, signore e signori, venghino,

Kapannone dei Libri
Via G. Verdi 35, 21021 Angera (VA)

Ingresso gratuito
mostre@lakasadeilibri.it – 02.66989018

IL KAPANNONE DEI LIBRI
Il Kapannone dei Libri, 400 metri quadri su due piani, con un’altezza che sfiora i 7 metri, è inserito in un grande comparto industriale ricavato da una vecchia fabbrica Borghi alle porte di Angera (VA). Ospita una collezione di oltre 7 mila volumi e la sua collocazione è anche una dichiarazione di intenti, un luogo decisamente anomalo rispetto alle consuetudini – acquistato e rimesso a posto da Andrea Kerbaker – per dare un segnale di lontananza dal modello tradizionale di biblioteca, nel nome di una cultura aperta, libera e gioiosa. La stessa direzione d’intenti si ritrova nelle iniziative culturali che organizza: oltre ai libri accolti al Kapannone – che fanno capo alla collezione di Kerbaker e sono tutti liberamente consultabili dal pubblico – vengono ospitate mostre ed appuntamenti per grandi e piccoli, sempre diversi e mai noiosi.