Mostra deodato la vaccara al Midec di Laveno

Mostra deodato la vaccara al Midec di Laveno

PINO DEODATO / FILIPPO LA VACCARA: Scultura come il tutto / Sculpture as a whole – mostra a cura di Mercedes Auteri
dal 19.02.2017 al 2.4.2017
Inaugurazione mostra: domenica 19 febbraio 2017, ore 11.00

Il MIDeC – Museo Internazionale del Design Ceramico di Laveno Mombello, presenta una mostra sulla ceramica contemporanea in continuità con l’idea di ricerca e innovazione che ha animato la manifattura e che dalla metà dell’Ottocento ha reso Laveno uno dei centri di eccellenza della produzione industriale di ceramica.

L’occasione della mostra “Pino Deodato – Filippo La Vaccara. Scultura come il tutto”, ospitata dal Museo Internazionale del Design Ceramico di Laveno Mombello (Varese), è un’opportunità per scoprire gli universi immaginifici paralleli di due artisti contemporanei, di generazioni differenti, ma con una sensibilità comune.
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Laveno Mombello ha voluto ospitare al MIDeC due scultori legati alla tradizione artistica e artigiana italiana che attinge dal linguaggio popolare, semplice ma non per questo privo di profondità nascosta nelle piccole ed essenziali cose.
Deodato (Nao, Vibo Valentia, 1950) e La Vaccara (Catania, 1972) hanno lastricato il loro percorso pittorico e scultorio di rivelazioni, sapienza, dettagli. Unici nel panorama italiano, esprimono attraverso uno stile figurativo onirico e cristallino l’importanza della mano artefice, con fare antico e sguardo contemporaneo, presentando qui alcuni lavori emblematici. Alcuni video sugli artisti, a corredo dell’esposizione, aiuteranno il visitatore a conoscerli meglio. Deodato e La Vaccara devono molto alla tradizione della scultura italiana: allo stiacciato di Donatello e alla forza espressiva delle rifiniture dei Della Robbia il primo; alla classicità dei busti di Laurana e alla plasticità di Arturo Martini il secondo. Sposano felicemente l’idea di un’arte che nasce dal lavoro costante e minuzioso per svelare attraverso metafore ed allegorie storie minimali e intime, impregnate di magia e miraggio. Procedendo nel percorso espositivo dalla prima all’ultima sala, in un dialogo costante con l’acqua e la terra, è possibile scoprire alcune note opere di entrambi: i busti delicati e simbolici di Pino Deodato, le sue sculture da parete; le teste di Filippo La Vaccara, omaggio alla ritrattistica antica rivisitata in chiave moderna, i suoi animali umani e celestiali allo stesso tempo, e due grandi tele pittoriche che ripetono il motivo della finestra, quasi a volere sfondare la parete nell’incontro con il paesaggio circostante, il lungolago, l’oltre. Frammenti: di storie, di racconti, di poesie, di uomini, animali, luoghi. Una sineddoche della scultura capace di rendere il tutto attraverso una parte, essendo essa stessa, in ogni suo frammento, un linguaggio completo, un universo complesso, integro, intero. La scultura come il tutto.