Mostra di Giorgio Morandi a Milano, e vedrai la vita palpitare sotto la polvere

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Mostra di Giorgio Morandi a Milano, e vedrai la vita palpitare sotto la polvere

Una mostra di quelle epiche, che rimarranno negli annali della storia dell’arte, perché ad accoglierla è Milano, a distanza di 30 anni da una monografica a lui dedicata, perché ci sono più di 120 opere provenienti da tutto il mondo, perché la sfida è attirare i tanti giovani e turisti stranieri, che ancora non conoscono la sua poetica fondata sul silenzio e sulla vita che palpita sotto la polvere

La mostra sarà visitabile dal 5 ottobre 2023 e fino al 4 febbraio 2024. Su Ticketone sono acquistabili sia i biglietti Open (a 15 euro, lo stesso prezzo praticato in biglietteria) sia i biglietti con la prenotazione della fascia oraria, per evitare le code (a 17 euro). Entrambe le tipologie includono l’audioguida gratuita.

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Giorgio Morandi nel suo studio, fotografato da Herbert List
1953 © International Center of Photography/Magnum Photos

Conosci Giorgio Morandi?

Giorgio Morandi è il “pittore delle bottiglie”, delle nature morte apparentemente tutte uguali una all’altra, per la ripetitività dei soggetti e delle gamme cromatiche.
Giorgio Morandi è il “pittore della solitudine”, che non era mai uscito fuori dalla sua Bologna, e che preferiva dipingere nel suo studio piuttosto che en plein air, e che di ritratti non volle mai saperne.
Giorgio Morandi non è conosciuto al di fuori dell’Italia.

Beh, se hai sentito dire qualcosa del genere, sappi che non è vero niente! Questi sono tre fake news, tre stereotipi triti e ritriti su Morandi, che è ora di smantellare – lo hanno detto gli stessi organizzatori. Perché fondati su di una considerazione superficiale della persona e dell’artista, che – chi andrà a vedere la mostra lo capirà molto bene – era tutt’altro che sconosciuto all’estero, tanto che i  premi più prestigiosi che prese, in vita, li andò a ritirare di persona in Brasile e in Germania; che – sempre in vita – espose a Londra, Parigi e New York; per il quale sono state organizzate e continuano a essere allestite mostre su di lui all’estero (New York, Mosca, Bilbao), ed è stato preso come riferimento concettuale da architetti, registi e scenografi, per la sua idea di spazio e di luce.
Un pittore dunque tutt’altro che solo, ma anzi ricercatissimo da intellettuali ed estimatori, tanto è vero che spesso e volentieri era di casa a Milano, per discorrere con i suoi collezionisti Vitali, Feroldi, Scheiwiller, Valdameri, De Angeli, Jesi, Jucker, Boschi Di Stefano, Vismara o con il suo mercante d’arte, alla Galleria Il Milione.
Un pittore che, è vero, dipinse soprattutto bottiglie e nature morte più in generale – composte da ceramiche e vetri e poco altro – ma se si fa un minimo processo di astrazione, si capisce che “quella non  è una bottiglia” esattamente come per Magritte la pipa non era la pipa!

Una pittura metafisica dunque, che dipinge le fattezze di un oggetto reale e riconoscibile, per fare poi un salto in un mondo fatto solo di giochi di luce, simmetrie, accostamenti cromatici, e “simpatie” tra un oggetto e l’altro.

Bottiglie che sembrano dialogare fra di loro, e che raggiungono uno stato di completezza di sapore zen, ponendo tra te e loro il diaframma di un nudo tavolo di legno, lasciando gli sfondi piatti e senza tridimensionalità, lasciandoti attonito e stupefatta/o a cercare di capire cosa vi sia di così magico e attrattivo nella sua arte.
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Un corpus espositivo di circa 120 opere ripercorre l’intera opera dell’artista bolognese – cinquant’anni di attività, dal 1913 al 1963 – attraverso prestiti eccezionali da importanti istituzioni pubbliche e da prestigiose collezioni private, grazie all’attività pervicace ed appassionata della curatrice, la Professoressa Maria Cristina Bandera, massima esperta dell’arte morandiana.

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Maria Cristina Bandera

Il percorso espositivo segue un criterio cronologico con accostamenti mirati e inediti che documentano l’evoluzione stilistica e il modus operandi del pittore, nella variazione dei temi prescelti – natura morta, paesaggio, fiori e solo raramente figure – e delle tecniche – pittura, acquaforte e acquerello. A metà percorso, una suggestiva installazione video, realizzata in collaborazione con il Museo Morandi del Settore Musei Civici Bologna, ripropone al visitatore la camera-studio di Via Fondazza a Bologna, oggi museo, dove Morandi visse e lavorò fino ai suoi ultimi giorni, accompagnata da frammenti audio di un’incisiva radio-intervista al pittore di Peppino Mangravite, insegnante alla Columbia University (1955).

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Lo studio di Giorgio Morandi di via Fondazza a Bologna riprodotto nella video installazione

 

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La videoinstallazione è di carattere immersivo e permette di comprendere ancora meglio la poetica dell’artista

La mostra apre con il 1913 e i capolavori della giovinezza aperta a varie sperimentazioni, una personale assimilazione della nuova spazialità cubista lungo la traiettoria Giotto-Cézanne, e si conclude nel 1963, con una pittura rarefatta e portata all’estremo della verosimiglianza formale, sintesi di uno scavo cinquantennale nella realtà secondo il celebre postulato morandiano: “ritengo che non vi sia nulla di più surreale, nulla di più astratto del reale”. L’intera esperienza morandiana si muove tra questi due poli: un confronto precoce con le novità artistiche internazionali (conosceva Picasso, Cezanne, Braque e tanti altri artisti delle avanguardie europee) – di lui si può parlare di operosa solitudine ma non di isolamento – e la formulazione di un linguaggio capace ancora oggi di tradurre le inquietudini della modernità.

Mostra MORANDI 1890-1964
c/o Palazzo Reale, Piazza del Duomo 12, Milano

APERTURA
Dal 5 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024

GIORNI, ORARI E MODALITÀ DI ACCESSO

Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10-19:30; giovedì 10-22:30; lunedì chiuso.
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Il biglietto di ingresso costa 15 euro (il prezzo base) e include l’audioguida gratuita

APERTURE STRAORDINARIE MOSTRA GIORGIO MORANDI MILANO

Mercoledì 1 novembre (Tutti i santi), 10.00 – 19.30
Giovedì 7 dicembre (S. Ambrogio) 10.00 – 22.30
Venerdì 8 dicembre (Festa dell’Immacolata Concezione), 10.00 – 19.30
Domenica 24 dicembre (Vigilia di Natale), 10.00 – 14.30
Lunedì 25 dicembre (Natale), ore 14.30 – 18.30
Martedì 26 dicembre (Santo Stefano), 10.00 – 19.30
Domenica 31 dicembre (San Silvestro), 10.00 – 14.30
Lunedì 1 gennaio (Capodanno), ore 14.30 – 19.30
Sabato 6 gennaio (Epifania), 10.00 – 19.30

Ultimo aggiornamento 2025-03-24 / da www.amazon.it. Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API