Roseto della Pace a Induno Olona, incanto profumato

Roseto della Pace a Induno Olona, incanto profumato

Chi ama i fiori e adora le rose, deve, prima o poi, fare tappa al Roseto della Pace di Induno Olona. Si tratta di un posto incantevole reso speciale grazie alla cura dei volontari che se ne prendono cura tutti i giorni.

I visitatori esterni devono aspettare la fine della pandemia per potervi accedere, essendo questo un parco speciale, a servizio della residenza per anziani situata alle sue spalle.
Il parco è stato pensato proprio per i visitatori con sedia a rotelle, che hanno a disposizione un fondo uniforme ad anello per godersi i colori e i profumi del giardino.
Fino a due anni fa il parco era aperto tutti i giorni, anche nei festivi, ad accesso libero e gratuito, e si potevano vedere  migliaia di rose una diversa dall’altra, anche prenotando una visita guidata speciale.

Per informazioni e prenotazioni di visite guidate al roseto (gratuite, quando si potrà) telefonare allo 0332 206001, fax 0332 201665
o inviare un email: lerosediasfarm@asfarm.it

Nel parco è possibile ammirare oltre 600 varietà di rose da collezione, antiche e moderne, di innumerevoli profumi e colori provenienti da tutto il mondo. Sono rose antiche, inglesi, rampicanti, ma il gruppo più numeroso è quello degli ibridi di Tè.
Ci sono i cartellini per ogni rosa piantata, ragione per cui gli intenditori possono davvero gioire della possibilità di riconoscere qualche varietà, e di potersi confrontare con altri esperti.
Ad accompagnare idealmente i visitatori c’è la musica in filodiffusione e le frasi del Picco Principe.
Oltre alle rose, ci sono altri elementi di arredo, come le sculture di Expo 2015 (sono i Portatori di Cibo di Expo Milano 2015 del Maestro di scenografia italiana e premio Oscar Dante Ferretti), o la recente panchina rossa che ricorda le vittime della violenza sulle donne, che fanno capire come si tratti di un luogo curato con amore, grazie ad attenzioni quotidiane.

Guarda le foto del Roseto! Ci siamo andati  quando ancora l’accesso era libero e non c’era la pandemia. Ritorneranno mai quei tempi? Speriamo proprio di si.

Roseto della Pace a Induno Olona

Ecco come è nato il Roseto della Pace a Induno Olona

Il Roseto è nato su di un’area dove prima c’era un bosco di conifere, abbattuto dalla violenta tromba d’aria del 2011 (nel 2006, una tromba d’aria dello stesso tipo  ha messo a dura prova il Cipresso del Kashmir all’Isola Madre).
L’idea di sostituire le conifere con le rose è stata dell’indunese Elio Bigi, per due motivi, uno di natura pratica – le conifere non sono autoctone e stanno creando dei problemi a causa della violenza dei fenomeni atmosferici dovuta all’emergenza climatica – e uno di natura storica: la tradizione secolare di una “Festa delle rose” a Induno, sin dal lontano 1913. Quale occasione migliore di festeggiare il centenario di questa festa, con l’inaugurazione di un Roseto? E così, il maggio del 2013 è stato effettivamente inaugurato questo nuovo spazio, che da allora accoglie non solo la Festa delle Rose ma anche altri eventi.
Nel 2018 il roseto ha ricevuto il premio “Miglior Terapia non convenzionale” da parte di Onda – l’Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere – perché, grazie al suo percorso multisensoriale, è stato rilevato che sia possibile trattare con efficacia risolutiva molte delle patologie psichiatriche degli anziani.

Perchè il nome “Roseto della Pace”?

Il nome è stato scelto in omaggio alla “Rosa della Pace”, il fiore simbolo per eccellenza dell’armonia dei popoli.

By Hobbykafe – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10054325

Si tratta di una cultivar, ottenuta nel 1935 dal giardiniere francese Francis Meilland, battezzata Madame Meilland, in omaggio alla madre. Il ventenne Francis stava vivendo l’incubo dell’invasione tedesca,tanto che nel 1939, per proteggere l’ibrido, decise di inviarne alcuni esemplari ai suoi amici in Italia, Germania e Turchia. La rosa arrivò fino in America, dove conobbe durante la guerra le amorevoli cure di Conard Pyle.
All’estero venne battezzata con nomi diversi: Gioia, in Italia, e Gloria Dei in Germania, e “Pace” in Norvegia, Svezia e USA.
È per questo motivo che, dopo la seconda guerra mondiale, quando si stavano mettendo le basi per un nuovo equilibrio tra i popoli, la rosa venne presentata da Conard Pyle, e donata a ognuno dei suoi rappresentanti, all’Assemblea delle Nazioni a San Francisco, nel 1945, con l’augurio che la rosa della pace diventasse ispiratrice di pace, rispetto e tolleranza.

Sito ufficiale: http://www.lerosediasfarm.it/