Battistero di Riva San Vitale, il più antico in Canton Ticino

Battistero di Riva San Vitale, il più antico in Canton Ticino
Il Battistero di Riva San Vitale può essere considerato un compendio delle caratteristiche più salienti dei primi battisteri cristiani: per l’architettura, la pittura, l’orientamento. Si tratta del più antico edificio religioso interamente conservato in Svizzera – risale al V secolo – ed un intelligente restauro lo ha preservato fino ai nostri giorni.
In una piazza tranquilla e assolata del paese di Riva San Vitale, a pochi passi dal Tempio di Santa Croce, campeggia l’edificio che ha più di 1500 anni ma non li dimostra: un restauro degli anni ’50 ad opera di Ferdinando Reggiori ha ricostruito le parti di mura mancanti ma non ha intaccato la struttura di fondo, che è rimasta integra.
Il Battistero presenta la tradizionale pianta ottagonale, mascherata esternamente da robusti muri perimetrali che formano una struttura cubica che si alleggerisce in alto nell’ottagonale tiburio, all’altezza della cupola.
Il numero 8 è una costante nei primi Battisteri della Cristianità, soprattutto in Nord Italia
Otto sono le nicchie interne, alternativamente semicircolari e rettangolari, gli spicchi della cupola e i lati dei due fonti battesimali interni. Il numero otto è costante nei battisteri di età paleocristiana perché simboleggia, secondo i Padri della Chiesa, l’octava dies, il giorno della Resurrezione di Cristo, così come il Battesimo rappresenta per i catecumeni l’inizio di una nuova vita. Fu soprattutto Ambrogio a caldeggiare fortemente questa tipologia costruttiva, che si ritrova non casualmente in tutta l’ Italia settentrionale e nell’arco alpino. Un esempio per tutti: il Battistero di Castelseprio. Il rito battesimale, che avveniva alla vigilia di Pasqua, era scandito da azioni fortemente simboliche: le persone che chiedevano di essere battezzate dovevano pronunciare la rinuncia a Satana rivolgendosi verso ovest e poi la professione di fede rivolgendosi verso est, ed infatti in questo edificio vi sono aperture, da dove entra la luce, in entrambe le direzioni. Il Battesimo avveniva nei primi secoli per immersione – e difatti esiste anche a San Vitale una vasca incassata al di sotto del pavimento – ma successivamente si preferì la tecnica più semplice dell’infusione – ed è per questo che troviamo, sovrapposto a quello più antico, il fonte battesimale di tipo tradizionale dove si attinge all’acqua benedetta con le mani.
Gli affreschi del Battistero di Riva San Vitale presentano molte analogie con gli affreschi di Santa Maria Foris Portas a Castelseprio.
In due nicchie e nel catino absidale sono rimaste tracce della decorazione pittorica che risale al VI secolo. I soggetti trattati sono anch’essi fortemente simbolici, allusivi del passaggio alla nuova vita da parte dei battezzati: vengono infatti rappresentate la Crocifissione di Cristo, il Giudizio Universale e la Natività mettendo in evidenza le caratteristiche “terrene” dei personaggi sacri. Nella Crocifissione, Cristo è rappresentato imberbe e ancora vivo, con gli occhi aperti, sulla croce a forma di tau; nella Natività, la Madonna è rappresentata sul letto drappeggiato secondo uno schema inedito, poi abbandonato, che si ritrova anche negli affreschi di Santa Maria foris Portas di Castelseprio.